Fiom Cgil: «No alla chiusura dell’officina tubi alla Fincantieri di Riva Trigoso»
Davini: «Lo stabilimento è l’industria più importante del Tigullio, ogni tassello produttivo al suo interno va difeso senza esitazione»
Fiom Cgil: «No alla chiusura dell’officina tubi alla Fincantieri di Riva Trigoso».
Il comunicato della Fiom Cgil
«Nelle scorse settimane - dichiara Paolo Davini, per la segreteria Fiom Cgil Tigullio - la direzione di Fincantieri ha comunicato alle Organizzazioni sindacali la decisione di cessare l’attività dell’officina tubi dello stabilimento di Riva prevedendone il trasferimento e il rafforzamento sul sito del Muggiano. Bene ha fatto la rsu del sito di Riva a dichiarare unitariamente uno sciopero di un'ora per tutti i lavoratori del sito allo scopo di ottenere un incontro urgente per chiedere all’azienda le motivazioni di questa decisione. Nell’incontro che è seguito allo sciopero l’azienda ha motivato la sua scelta anche con la necessità di reperire gli spazi necessari per la realizzazione della 3° linea di varo, la cui possibilità di realizzazione deve passare attraverso un complesso iter di permessi e autorizzazioni che richiedono tempi non certamente brevi. Una chiusura certa a fronte di una promessa di espansione dai tempi e dalle prospettive incerte!»
«Lo stabilimento Fincantieri di Riva - prosegue Davini - è l’industria più importante del Tigullio, per il settore strategico nel quale opera, per volumi produttivi e soprattutto per i livelli occupazionali che garantisce al territorio, ed è per questo che ogni tassello produttivo al suo interno va difeso senza esitazione. Non sarebbe la prima volta che scelte di questa natura, apparentemente marginali, hanno rappresentato la premessa per un progressivo impoverimento produttivo di insediamenti industriali con una lunga e consolidata tradizione».
«Per queste ragioni - conclude Davini - la Segreteria Fiom del Tigullio dichiara la propria contrarietà alla decisione assunta da Fincantieri e si riserva di promuovere le azioni che riterrà più opportune per tutelare il futuro dello stabilimento di Riva».