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Flash mob a Chiavari in difesa delle donne e di tutti i manifestanti in Iran

Domenica 16 ottobre 2022 alle ore 10 in piazza Mazzini

Flash mob a Chiavari in difesa delle donne e di tutti i manifestanti in Iran
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Flash mob a Chiavari in difesa delle donne e di tutti i manifestanti in Iran.

Domenica 16 ottobre  alle ore 10 in piazza Mazzini

Le associazioni del Tigullio, con tante altre realtà del territorio, esprimono il sostegno e la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e al popolo iraniano, condannando la sanguinosa repressione, attuata dalle autorità iraniane contro le manifestazioni delle donne che stanno lottando per la libertà e la pari dignità e chiedono a tutte le autorità di far sì che questa espressione venga diffusa e portata all’attenzione di tutte le istituzioni ad ogni livello, nei modi possibili e nei luoghi deputati. In cabina di regia, Futura Lavagna, Verità e Giustizia: il Tigullio per i Diritti, Officina Lavagnese, Presidio Nicholas Green Libera Genova, 6000 Sardine Tigullio e Golfo Paradiso, il Bandolo, CISDA, Rete Kurdistan Liguria, Zucchero Amaro, Confini e Racconti, Anpi Chiavari, Anpi Sestri Levante, Cooperativa il Sentiero di Arianna, Consorzio Tassano servizi territoriali.
I promotori ribadiscono questo fermo convincimento e danno appuntamento a tutto il territorio per domenica 16 ottobre 2022 alle ore 10 in piazza Mazzini a Chiavari, in difesa delle donne iraniane e di tutti i manifestanti a loro vicini.

La situazione in Iran

In Iran monta l’ondata di protesta per la morte di una studentessa di 22 anni, Mahsa Amini, arrestata dalla “polizia morale” di Teheran lo scorso 13 settembre perché non indossava correttamente il velo. Questo triste fatto ha spinto le donne iraniane a protestare, postando sui social video in cui si tolgono l‘hijab e si tagliano i capelli, per poi bruciarli in falò accesi nelle strade durante la notte, nel corso di manifestazioni a cui partecipano anche gli uomini, soprattutto giovani.
Purtroppo, secondo le poche notizie che riescono ad uscire dal Paese, le forze dell’ordine stanno mettendo in atto una repressione particolarmente dura contro i manifestanti, tra cui tanti attivisti, come Hadis Najafi di 20 anni, altra ragazza simbolo della protesta, uccisa da sei proiettili.
Le donne iraniane non si arrendono e continuano a riempire le strade e le piazze, trascinando giovani e uomini al loro fianco, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia del regime contro la repressione delle libertà individuali e dei diritti fondamentali, negati in particolare alle donne, che sono sempre più emarginate ed escluse da ruoli politici, culturali e sociali.
Si sa tuttavia che in Iran, dall’inizio delle proteste, molti canali social sono stati bloccati e la rete internet è quasi fuori uso per non permettere ai manifestanti di inviare video e foto delle repressioni e dare la possibilità alle forze di polizia di continuare la violenza sugli insorti.

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