Le dichiarazioni

Forum Giannini, Bertani: «Dall'assessore Ratto una risposta vaga e deludente alla mia interrogazione»

L'affondo del consigliere comunale del Partito Democratico a Chiavari

Forum Giannini, Bertani: «Dall'assessore Ratto una risposta vaga e deludente alla mia interrogazione»
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Forum Giannini, tema sempre caldo a Chiavari.

Il punto del consigliere comunale Bertani

«La risposta dell’assessore Ratto alla mia interrogazione sul Forum Giannini è quanto di più vago e deludente potesse arrivare da un’amministrazione che dice di voler puntare sulla trasparenza».

Così Antonio Bertani (nella foto), consigliere comunale del Partito Democratico a Chiavari, commenta la replica ricevuta alla sua interrogazione presentata in data 14 aprile.

«Ho chiesto chiaramente due cose: un dettaglio puntuale sui costi sostenuti per l’edizione 2025 del cosiddetto Economic Forum Giannini, e un quadro preciso delle presenze effettive all’iniziativa, escludendo le presenze scolastiche - continua Bertani -. La risposta dell’assessore Ratto parla di circa 67mila euro di spesa. Circa. Come se si trattasse di una stima generica, non di soldi pubblici. Ancora più grave il fatto che, per quanto riguarda gli accessi, si ammetta candidamente che non sono disponibili certificati sugli accessi. Nessun dato, nessun numero ufficiale. Solo un vago riferimento a “fonti giornalistiche” che avrebbero parlato di successo. Ci troviamo di fronte a una situazione paradossale: l’amministrazione spende decine di migliaia di euro per un evento di cui non sa, o forse non vuole dire, nemmeno quante persone vi abbiano partecipato. Caso strano, proprio su un evento che è stato chiaramente un flop sotto il profilo della partecipazione reale».

«Per questo - conclude Bertani - ho deciso di trasformare l’interrogazione in un’interpellanza, in modo da poter discutere il tema in aula consiliare. Perché la trasparenza non è un concetto astratto: è il minimo sindacale quando si utilizzano i soldi dei chiavaresi. L’Economic Forum Giannini appare sempre più come un evento autoreferenziale, lontano dalla città e dai suoi bisogni, ma puntualmente finanziato con le risorse pubbliche. Questo non è accettabile».

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