Il punto

Garibaldi: «Strutture sociosanitarie, l'ennesimo caos in salsa Toti»

L'analisi del capogruppo in consiglio regionale di Partito Democratico - Articolo Uno

Garibaldi: «Strutture sociosanitarie, l'ennesimo caos in salsa Toti»
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Strutture sociosanitarie, l’affondo di Luca Garibaldi, capogruppo Partito Democratico - Articolo Uno in consiglio regionale.

L’analisi

«In Commissione sanità la giunta regionale ha proposto delle modifiche temporanee riguardanti le strutture socio sanitarie - spiega Garibaldi -. Non abbiamo votato a favore: la carenza di figure professionali nel settore è drammatica e si tratta di un mero atto che non soddisfa nessuno e che, soprattutto, è stato definito dagli stessi enti gestori come una delibera di temporanea sopravvivenza. L'atto non è solo un documento tecnico, ma ci avrebbe consentito di fare un punto sulla situazione delle strutture socio sanitarie di questa regione, sulla condizione dei lavoratori e degli utenti dopo gli anni della pandemia e dopo la cura “Toti-Viale” che, con meccanismi tariffari punitivi (la famigerata regressione tariffaria, con cui si stringevano i cordoni della borsa), hanno portato l'intero sistema in una situazione di difficoltà estrema. Posti convenzionati fermi da più di dieci anni, mancata programmazione per i corsi di formazione del personale, contratti fermi, nessun riconoscimento degli aumenti dei costi energetici e di gestione. Sono queste le partite aperte, di un sistema, che rischia di implodere».

«Dalla giunta, dopo mesi di ritardo - prosegue Garibaldi -, un documento che riesce nell'impresa di non dare risposte a nessuno: per gli enti gestori, i correttivi sono pannicelli rispetto ad una crisi strutturale; per i lavoratori e sindacati, la decisione di consentire il declassamento delle prestazioni professionali fino al 30%, con gli operatori che dovrebbero svolgere mansioni per cui non hanno il titolo professionale e relativo riconoscimento economico, è arrivata senza neppure un confronto con il sindacato. L'insufficienza, l’ennesima, dell'azione della giunta dimostra la totale incapacità di risposta alla necessità di rivedere gli standard e la “fuga” continua degli operatori è la prova evidente che da anni la giunta Toti non lavora per mettere a terra le condizioni base per invertire la rotta».

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