IL CASO

Green pass: minacce e insulti ai locali che rispettano la legge

Ma baristi e ristoratori segnalano tutto alla Polizia postale senza farsi intimidire

Green pass: minacce e insulti ai locali che rispettano la legge
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Ristoratori (ma non solo) presi di mira dai No vax. Minacce e insulti, raffiche di recensioni negative sui social: attacchi come questi negli ultimi giorni si sono moltiplicati. Succede anche nel Levante ligure.

Nel mirino tante attività che avevano ricordato  la necessità - da ieri, venerdì 6 agosto 2021 - di presentare il Green pass ai loro clienti in svariati modi, dal vecchio classico cartello appiccicato sulla vetrina al post sui social network.

Minacce e insulti ai locali che chiedono il Green pass

A denunciare una situazione davvero surreale sono decine di ristoratori: nella migliore delle ipotesi gli haters augurano agli esercenti di chiudere, nella peggiore i leoni da tastiera incitano gli altri No vax (certo, sempre gli altri) ad andare a rompere le vetrine o a incendiare direttamente i negozi che rispettano la legge.

Sembra incredibile, ma è così. In effetti, dopo un anno e mezzo in cui s'è lavorato in molti casi poco o nulla, è davvero assurdo che qualcuno ora cerchi addirittura di far fallire chi rispetta le regole. Ma la quasi totalità di baristi e ristoratori non s'è lasciata intimidire: hanno registrato insulti e minacce, copiato messaggi, fotografato "screenshot" e mano a mano hanno segnalato tutto alla Polizia postale.

E se l'invettiva è contenibile su un canale ormai quasi "istituzionale" come Facebook, grazie agli strumenti messi a disposizione dal sito stesso per difendere la propria privacy, nella giungla del "WhatsApp russo", ovvero Telegram, come sempre succede di tutto con una facilità disarmante.

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