il caso

I manifesti di Pro Vita anti-LGBTIQ+ fanno indignare i politici

Da Chiavari a Rapallo, critiche contro i cartelloni affissi dall'associazione Pro Vita

I manifesti di Pro Vita anti-LGBTIQ+ fanno indignare i politici
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I manifesti affissi da Pro Vita anti-LGBTIQ+ fanno indignare alcuni politici del territorio.

A Rapallo la richiesta di Carannante: "Illegali"

A Rapallo il consigliere Andrea Carannante ha inoltrato al sindaco, Municipale, ICA e Carabinieri una richiesta urgente di verifica e immediata rimozione in quanto "illegale e non conforme all'Art. 4 bis del Decreto Infrastrutture " .

Scrive Carannante:

"Spett.le Ufficio Competente del Comune di Rapallo,
Il sottoscritto Andrea Carannante, nella sua qualità di Consigliere Comunale con la presente intende segnalare con la massima urgenza e fermezza la sicura presenza sul territorio comunale di Rapallo di cartellonistica pubblicitaria in palese e accertata violazione dell'Art. 4 bis del Decreto Infrastrutture.
Come già evidenziato, tale normativa vieta in modo inequivocabile la diffusione di messaggi pubblicitari con contenuti sessisti o violenti, stereotipi di genere offensivi, contenuti lesivi dei diritti civili e politici, nonché propaganda discriminatoria basata su orientamento sessuale, identità di genere, abilità fisiche o psichiche, credo religioso ed etnia.
Si fa specifico riferimento ai manifesti diffusi dall'associazione Pro Vita, la cui presenza è stata verificata anche nel Comune di Rapallo.

I contenuti di tali manifesti appaiono in chiaro contrasto con i principi sanciti dal suddetto articolo di legge, veicolando messaggi che risultano offensivi, discriminatori e lesivi della dignità di specifiche categorie di persone.
Alla luce di questa accertata presenza, si richiede con la MASSIMA URGENZA a codesto Ufficio di:
* Verificare immediatamente l'esatta ubicazione di tutti i manifesti riconducibili alla suddetta propaganda sul territorio comunale.
* Intimare senza indugio ai responsabili la rimozione immediata e volontaria di tali affissioni illegali, fissando un termine perentorio improrogabile per adempiere a tale obbligo di legge.
* Informare formalmente i responsabili che, in caso di mancata ottemperanza entro il termine stabilito, codesta Amministrazione dovrà procedere con la rimozione forzata e coattiva dei manifesti, addebitando loro i relativi costi, come previsto dalla normativa vigente.
Si confida in un vostro intervento immediato e risolutivo a tutela del decoro urbano, nel pieno rispetto della legalità e della dignità di tutti i cittadini di Rapallo. Resto in attesa di un urgente riscontro sulle azioni che verranno intraprese.
Distinti saluti".

Grillo: segnalati i messaggi al Comune di Chiavari

"In questi giorni, nella nostra città, sono apparsi cartelloni pubblicitari con messaggi che riteniamo gravemente offensivi e discriminatori, firmati da un’associazione nota per le sue campagne ideologiche contro i diritti civili, in particolare contro le persone LGBTIQ+". Ad intervenire sui cartelloni affissi, il presidente di Impegno Comune Davide Grillo.

"Frasi come
'Oggi a scuola un attivista Lgbt ha spiegato come cambiare sesso - Giulio, 13 anni' o 'La mia scuola ha permesso anche ai maschi di usare i bagni delle femmine - Matilde, 16 anni' non sono semplici opinioni.
Sono costruzioni comunicative che alimentano la paura, la disinformazione e il pregiudizio, in particolare verso i più giovani, che dovrebbero invece crescere in un ambiente educativo aperto, rispettoso e inclusivo.

Abbiamo segnalato questi messaggi al Comune di Chiavari, chiedendo che vengano rimossi, in quanto potenzialmente in violazione dell’articolo 23, comma 4-bis del Codice della Strada, che vieta ogni forma di pubblicità che risulti lesiva della dignità delle persone e che contenga messaggi omotransfobici o discriminatori.

Diversi Comuni, come ad esempio Roma, hanno rimosso questi cartelli a poche ore dall'apparizione.

Ma il punto non è solo normativo. Il punto è etico e culturale.
È ormai urgente introdurre, anche nelle nostre scuole, percorsi di educazione all’affettività, al rispetto reciproco e alla cittadinanza consapevole.
Non si tratta di “indottrinare”, come qualcuno falsamente insinua, ma di costruire comunità sane, dove nessuno debba sentirsi escluso, giudicato o deriso per ciò che è.

Chi semina odio nei confronti delle differenze contribuisce a una società più fragile, più spaventata e meno libera.

Crediamo in una scuola che accompagna i ragazzi e le ragazze a crescere con strumenti di consapevolezza, empatia e spirito critico. Crediamo in una città che non tollera la discriminazione travestita da libertà d’espressione.
Chi educa, non discrimina. Chi rispetta, non divide".

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