Il don sostiene l’eutanasia: il 57% dei fedeli è con lui
Il prete era già balzato agli onori della cronaca per aver pubblicamente protestato contro il divieto di benedire coppie gay

Don Giulio Mignani, parroco di Bonassola, durante un evento organizzato dall'Associazione Luca Coscioni martedì 29 marzo nel capoluogo ligure, ha diffuso i risultati di un sondaggio fatto in occasione del sinodo tra i suoi parrocchiani su temi come aborto e eutanasia. Il risultato del questionario, a cui hanno risposto in 434, rivela che sul fine vita solo il 7% di chi ha risposto ha detto di condividere in toto la posizione della Chiesa sull'eutanasia. Il 57% ha detto di non condividere il pensiero della Chiesa, il 21% di condividerlo poco. “Ma tutti considerano la vita un dono di Dio. Un dono vuol dire che è un bene personale, e come tale va gestito. Altrimenti si trasforma in un prestito”, ha commentato Don Mignani.
“Sul fine vita è ora di aprire un dibattito anche teologico all'interno della Chiesa cattolica intesa soprattutto come comunità dei credenti” – dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – “I risultati del sondaggio di Don Mignani tra la sua gente riflettono i risultati convergenti di tutti gli ultimi sondaggi a livello nazionale sul tema, secondo cui la maggioranza assoluta degli italiani è a favore dell’eutanasia legale. Se una legge continua a non essere fatta, dunque, c’è un grande problema di democrazia. Proprio per questo, la nostra battaglia per una buona legge sul fine vita va avanti. Insieme a tutte queste persone, chiediamo al Parlamento di approvare una legge che non sia così limitante come quella che è stata approvata alla Camera, discriminatoria nei confronti, ad esempio, dei malati oncologici e dei pazienti non dipendenti da trattamenti di sostegno vitali. Nel frattempo continueremo a supportare le persone ad ottenere l’aiuto al suicidio assistito, anche con disobbedienze civili”.