lutto

Il Levante dice addio a Bruno Boni

Domani l'ultimo saluto a Borzonasca

Il Levante dice addio a Bruno Boni

Il Levante dice addio a Bruno Boni, a tratteggiare il suo ritratto  l’amico Umberto Righi.

Nella notte di sabato 12 marzo il nostro Consigliere Bruno Boni è passato dal sonno alla morte, accanto alla moglie Doretta, senza un gemito, senza un dolore, il cuore si è fermato e di Lui ci ha lasciato solo i tanti bei “ricordi”.

Una devastante notizia è corsa in valle di prima mattina, di casa in casa, con telefonate e messaggi, tutti increduli perché quanto mai inaspettata, nessun segnale di preallarme, anzi sotto osservazione per altre piccoli malanni, nulla dagli esami faceva trapelare tale possibilità.

Lo conferma la famiglia, la moglie Doretta e i due figli Manuela e Cristian, sono sconvolti!!!

Lo stesso stato d’animo nel Consiglio Direttivo FIMA, e nel Gruppo Mosca FIMA, in cui Bruno era attivamente coinvolto. Di pochi giorni fa, il ricordo dei progetti che Bruno aveva in mente di portare a compimento, parlando direttamente in sede FIMA di come impostare la stagione agonistica della pesca a mosca, in cui lui pluri blasonato campione amava insegnare la tecnica e formare nuovi talenti. Parlava anche di risistemare le sponde del lago Malanotte e la scalinata di accesso, e spronando FIMA e FIPSAS per riattivare con la Regione la possibilità di immettere le trote nel lago, avendo presente quanto sia apprezzata nel paese di Borzonasca e non solo, la pesca in tale invaso e come possa coinvolgere anche varie tecniche come la mosca e lo spinning. Non meno interesse porgeva verso Giacopiane, sia nello spronare ripopolamenti di trote, sia nella tutela delle tinche e carpe, da lui particolarmente amate e che si dilettava sfidare con la tecnica inglese. Aveva i suoi posti che cambiava con il variare del livello del lago, e le sue teorie, diceva: “se vuoi prendere la tinca o la carpa, pesca accorto e via dal casino! Loro sento e vedono anche se tu non le vedi!”

Ma per lui la giornata, da “pensionato” aveva anche altre priorità, oltre alla famiglia dedicava ore nella Protezione Civile della Sezione locale di Croce Verde, tanto che per diversi anni ne era diventato responsabile. Giorni e notti di avventure tra frane e alberi caduti, è ancora fresco il ricordo dei suoi racconti con gli interventi per i danni causati dalle alluvioni in quel periodo succedute e quanto fango ha spalato in quei giorni infernali.

Uomo colto e professionalmente preparato, raccontava spesso della sua vita passata a bordo delle navi come responsabile tecnico della manutenzione ed allestimenti, poi convertito negli ultimi anni come direttore di cantiere nella costruzione delle gradi navi ed allestimento di yacht nei vari cantieri, fino alla pensione.

Ma pur essendo uomo di un certo spessore, restava umile e si prestava a svolgere qualsiasi lavoro da volontario nella società di pesca e nei suoi terreni in collina a Borzonasca. Più di una volta andavamo a cercarlo nel vigneto, era li che segava l’erba, zappava o potava il frutteto, o ancora riparava la ringhiera in legno, addirittura si era cimentato anche nell’edilizia riparando il tetto della “casa vecchia” dello zio o piccoli lavori in casa. In pratica una persona che dava fiducia, che si prestava volentieri ad aiutare e potevi contarci sempre.

Ovviamente i nostri ricordi in FIMA sono legati alla pesca, come già detto attivissimo componente del Consiglio Direttivo e pure Atleta del Gruppo Mosca, cui è componente dalla sua istituzione ossia il 1976. Ma il rapporto tra FIMA e BONI è antecedente se ricordo bene dal 1970-72, quando si facevano insieme le gare in mare di canna da riva e in acque interne al colpo come nei laghetti adibiti a carpodromo, attività agonistiche continuate fino al 1980, poi come molti di noi si è specializzato esclusivamente nella pesca a mosca.

Ed appunto nella tecnica mosca, si è stretto il rapporto tra Bruno e molti dei conosciuti e blasonati campioni nazionali e mondiali di tale specialità. Giorni, mesi ed anni passati nell’Aveto per migliorare la tecnica, come nello Sturla, da li anche per sua volontà l’istituzione della zona allenamento a Mezzanego, ancora oggi utilizzata dai moschisti di tutta la provincia, oppure il tentativo del No Kill in paese…poi chiuso per ripetuti atti vandalici di bracconaggio e poi il dissesto del torrente per le frane….. Una delusione per Bruno che spingeva nel riproporlo dopo il ripristino dell’alveo come zona di pesca controllata…

Ma indimenticabili i giorni passati nei laghi di Piemonte e Lombardia per imparare la pesca a mosca in lago, una tecnica molto difficile dove la sincronia del lancio è determinante. E Bruno nel lancio con la canna da mosca era un vero maestro…. Ma per arrivare ad essere un campione ci siamo macinati migliaia di km in autostrada tutti i sabato e domenica in ogni stagione partendo a notte e tornando a sera con le tenebre.

Un collante indissolubile le trasferte per le gare nazionali in tutta Italia, si affittava un pulmino e guidava sempre lui, ti dovevi tenere ben saldo al sedile, perché si doveva fare presto, per recuperare il tempo perso ad aspettare il solito ritardatario del gruppo e avere ancora la possibilità di visionare il campo gara e vedere le semine, del resto era abituato con la sua “Lancia Delta”….. mai salito a bordo con lui?.. scendevi con i capelli ricci… chiedetelo alla Doretta!!!

Ma non era uno scapestrato, anzi aveva un controllo assoluto alla guida e una prontezza da formula 1.

Ma di ricordi con Bruno, ne abbiamo da scriverci un libro, per esempio quando si andava a far le gare a mosca sul fiume Reno in Emilia, dava il meglio di se, forse sentiva il richiamo della terra dei suoi avi originari dell’appennino emiliano, e tranquillo che vinceva sempre…, lui si giustificava semplicemente dicendo “son trote che mangiano dall’inizio alla fine, perché stanno in tana ed escono se gli tieni li ferma la mosca”, ma bisognava sapercela tenere li ferma…, magari nella riva opposta alla tua….. e, appunto la mosca, la sua micidiale “cremina alata in alzavola” quanti pesci e quante medaglie!!!

Caro Bruno, ci mancherai come uomo e come vero amico, ci mancherà il tuo sapere, la tua determinazione, la tua serietà anche nello svolgere piccole o grandi cose. Nel rispetto delle tue idee porteremo a compimento le tue richieste, riparando il sentiero di Malanotte e riaprendo il lago alla pesca…..ci resterà un altro tuo desiderio da realizzare, riaprire alla pesca il tratto cittadino dello Sturla e del Penna, come zona controllata NO KILL per mosca e spinning….ma ci proveremo!!!

Lunedì ti saluteremo fisicamente per l’ultima volta nella basilica di Borzonasca, ma tu stai già pescando libero e sereno nell’immensità del cielo. Carissimo Bruno amico di tutti Noi, Riposa in pace!!!

Umberto Righi