Il messaggio del vescovo Devasini per l'inizio dell'anno scolastico
La lettera rivolta a insegnanti e studenti

Con la riapertura delle scuole oggi, mercoledì 15 settembre, non è tardato ad arrivare il messaggio del vescovo della diocesi di Chiavari Giampio Devasini.
Il messaggio
"Carisssimi/e,
desidero rivolgervi un messaggio di augurio all’inizio del nuovo anno
scolastico.
Non ho mai insegnato ma immagino sia un lavoro bellissimo, perché
consente di vedere crescere giorno dopo giorno, le persone che sono
affidate alle vostre cure. E’ un dono prezioso e, allo stesso tempo, una
grande responsabilità: aiutare i vostri studenti a diventare persone che
hanno la spina dorsale, che sanno affrontare la vita, persone con
coraggio e pazienza, persone mature, semplici, competenti ed oneste,
capaci di amare con fedeltà, di vivere la vita come risposta alla
vocazione di Dio, e la futura professione come servizio alla società.
Una responsabilità, lo capsico benissimo, da far tremare le vene ai
polsi.Tante le attese che certamente sentite pesare su di voi, forse troppe,
forse esagerate, a volte ingenerate da deleghe in bianco
eccessivamente deresponsabilizzanti. Non possiamo poi nasconderci
che rimane un lavoro non adeguatamente retribuito.
Non scoraggiatevi comunque di fronte alle difficoltà che la sfida
educativa presenta ed affrontate le giuste attese con impegno ma
anche con serenità perché il Signore è con voi e perché siete e dovete
essere sempre più un corpo – appunto il corpo docente – e perché
certamente non vi è mancata e non vi mancherà la collaborazione di
alcune delle famiglie dei vostri alunni.Giusta attesa è quella che voi tramettiate i contenuti di una materia ed
innanzitutto il senso del suo apprendimento. Questa trasmissione
richiede competenza, aggiornamento, entusiasmo.
Giusta attesa è quella che voi trasmettiate i valori e le virtù che
rendono bella la vita, armoniosa la società: la lealtà, il rispetto, la
fedeltà, l’impegno, la libertà, il servizio, il dialogo, l’amicizia, la
collaborazione. Questa trasmissione presuppone ovviamente che delle
virtù e dei valori voi siate innanzitutto testimoni credibili,
appassionati, gioiosi. Sì, la scuola deve aiutare non solo nello
sviluppare l’intelligenza ma per una formazione integrale di tutte le
componenti della personalità degli studenti. Sì, la scuola deve essere
luogo dove crescere, dice Papa Francesco, «con la testa, con le mani
e con il cuore, luogo dove imparare a vivere le relazioni in modo
aperto, rispettoso costruttivo; luogo per diventare cittadini
consapevoli e responsabili».Da qui l’importanza che nella scuola si
svolgano attività che abituino a non chiudersi in se stessi o nel proprio
piccolo mondo ma ad aprirsi agli altri, specialmente ai più poveri e
bisognosi, a lavorare per migliorare il mondo in cui viviamo. Uomini
e donne con gli altri e per gli altri. Veri campioni nel servizio agli altri.
Giusta attesa è quella che costruiate una relazione educativa con
ciascuno studente che deve sentirsi accolto ed amato per quello che è,
con tutti i suoi limiti e le sue potenzialità. Dice ancora Papa Francesco:
«Amate di più, gli studenti “difficili”, quelli che non vogliono
studiare, quelli che si trovano in condizioni di disagio, i disabili e gli
stranieri, che oggi sono una grande sfida per la scuola. E ce ne sono di
quelli che fanno perdere la pazienza!».
Carissimi/e, donate ai vostri studenti speranza, ottimismo per il loro
non facile cammino nel mondo. Insegnate a scorgere la bellezza e la
bontà della creazione e dell’uomo, che conserva sempre l’impronta
del Creatore".
Chiavari, 15 settembre 2021
+ Giampio Devasini