il caso

Italia Viva: "Preoccupati della grave situazione in cui versa l'impresa ittica Aqua de Mâ di Lavagna"

Il gruppo territoriale: se non si prenderanno decisioni chiare ed urgenti, l'impianto è a concreto rischio chiusura

Italia Viva: "Preoccupati della grave situazione in cui versa l'impresa ittica Aqua de Mâ di Lavagna"
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Il gruppo territoriale del Levante Ligure e della Città Metropolitana di Genova di Italia Viva esprime grande preoccupazione per la situazione dei 25 lavoratori impiegati nell'impianto di acquacoltura "Aqua de Mâ" di Lavagna.

"Abbiamo avuto un colloquio con l'azienda e i rappresentanti dei lavoratori dell'allevamento ittico - dichiarano Fiorenza Franco e Giovanni Stagnaro, rispettivamente presidente del gruppo territoriale del Levante e presidente provinciale genovese di Italia Viva - e siamo sinceramente preoccupati perché, se non si prenderanno decisioni chiare ed urgenti, l'impianto è a concreto rischio chiusura.

Non possiamo permettere che un' eccellenza del nostro territorio Ligure, che dà lavoro ad oltre 25 famiglie più tutto l'indotto e fornisce un prodotto di qualità che viene distribuito anche sul territorio nazionale debba cessare l'attività.

Chiediamo al sindaco di Lavagna -  proseguono Franco e Stagnaro, - di valutare ancor più attentamente la posizione dell'amministrazione comunale in modo tale da garantire la produzione e tutelare i posti di lavoro.

L'impianto fornisce pesce fresco a prezzi contenuti che viene utilizzato anche da tante famiglie del nostro territorio".

"Da sindaco del comprensorio -conclude Stagnaro, sono anche disponibile a dialogare con l'amministrazione comunale lavagnese, con i rappresentanti regionali e parlamentari territoriali e con i rappresentanti dei Comuni limitrofi per trovare una soluzione".

 

Commenti
Giuseppe VENERONI

Ho una casa a Cavi con vista sull'impianto di allevamento .Non è più il belvedere di prima. Va spostato in un posto dove non abbruttisca il panorama. Se poi danneggia anche il fondale la rimozione diventa urgente.

Fabio

Il fondale tra Lavagna e Cavi e’ spettrale, amorfo, incolore, terroso. Questo perche’ rovinato dal pulviscolo di materiale organico di scarto generato degli allevamenti. Non esiste più’ acqua limpida da 4 anni neanche alle 6 di mattina. Va bene salvaguardare l’occupazione ma e’ ora di spostarlo in altra sede.

Ernesto

Tutti buoni propositi ma nessuno parla dell effettivo danno che un allevamento ittico produce.ci vogliono decenni perché il fondale marino torni alla normalità di questo nessuno ne parla

Ferdinando giistra

È un controsenso i pesci che allevano sono di ottima qualità , così il consumatore comprerà Le orate e i branzini che arrivano dalla Turchia e dalla Grecia che sono di scarsa qualità, e dopo cosa importante c'è da salvaguardare i lavoratori.

Mauro

Io penso che le aziende nel territorio del Tigullio (visto che non sono tantissime), andrebbero tutelate dalle nostre istituzioni invece che affossate.

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