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Liguri d'America, le storie alimentari degli emigranti

E la proposta di far rinascere il ristorante Beatrice Inn in vallata

Liguri d'America, le storie alimentari degli emigranti
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Dal secondo appuntamento con la rassegna #Dantemigrante “Storie alimentari dei sancolombanesi e fontanini d’America”, sabato sera nel giardino del Lascito Cuneo dal Comune di San Colombano Certenoli nell’ambito dell’Expo Fontanabuona Tigullio Smart, è arrivata una curiosa notizia: potrebbe rinascere in Val Fontanabuona il ristorante “Beatrice Inn”, aperto nel 1955, nell’West Village di New York da Elsie Garaventa, originaria di Rossi di Lumarzo, come la mamma di Frank Sinatra Natalina Garaventa.

La proposta di far rivivere in Val Fontanabuona il leggendario ristorante newyorchese, che per cinquant’anni è stato una sorta di “ambasciata” italiana e ligure a Manhattan e sede di tante attività culturali, oltre ritrovo di musicisti, istituzioni, scrittori, attori, fra i quali Woody Allen che al Beatrice Inn girò alcune scene del film “Un’altra donna”, con Mia Farrow, è del sindaco di San Colombano Certenoli Carla Casella.

“L’idea potrebbe essere quella di ricordare Elsie, con l’aiuto della figlia Vivian Cardia, amica di San Colombano Certenoli, ribattezzando, simbolicamente, Beatrice Inn, una trattoria, un circolo, un ritrovo della Fontanabuona dove gustare piatti con i prodotti dell’agroalimentare del territorio”, spiega Carla Casella.

Un’idea condivisa dal rappresentante del Consorzio Nocciola Misto Chiavari e dellaComunitàSlowFoodFontanabuonaguidatadaSergioBregoli, Gianluigi

Puiè, presente all’incontro con il vicepresidente Coldiretti e della giunta della Camera di Commercio di Genova Paolo Corsiglia, Francesco Bruzzo, presidente della Società Economica di Chiavari, il consigliere regionale Sandro Garibaldi, al sindaco di Neirone Stefano Sudermania.

Fra i piatti di spicco del menu del nuovo Beatrice Inn, è stato sottolineato, non potranno mancare i corzetti di farina di castagna, impreziositi con lo stampino da motivi danteschi realizzato dallo sculture chiavarese Franco Casoni, preparati sabato nei Giardino del Lascito Cuneo dall’associazione Patrania di Calvari.

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