Sabato 14 gennaio ore 17

Liguria, terra di mafie: incontro dedicato a Chiavari

Organizza Il Bandolo nella Sala Ghio Schiffini in via Ravaschieri 15

Liguria, terra di mafie: incontro dedicato a Chiavari
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Liguria, terra di mafie: sabato 15 gennaio alle ore 17, nella Sala Ghio Schiffini in via Raschieri 15 a Chiavari, arriva un incontro dedicato a cura dell'associazione Il Bandolo, con Marco Lorenzo Baruzzo, volontario del Presidio Dario Capolicchio di Libera Sarzana, membro della segreteria regionale dell’associazione e volontario dell’associazione L’égalité di Sarzana e referente del progetto “Beni confiscati in rete” che Libera promuove con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo”.

Numerose le inchieste nella nostra regione

“La Liguria è una terra di mafia. Lo testimoniano numerose inchieste che a partire dagli anni ’80 (se non prima) si sono susseguite, periodicamente, con alterne vicende. Talora non è stata raggiunta la prova dell’associazione mafiosa, pur in presenza di fatti gravi idonei a configurare almeno l’associazione per delinquere tradizionale. In altri casi, il crimine mafioso si è mostrato in tutta la sua rilevanza e sono arrivate pesanti condanne, purtroppo la nostra è una regione contaminata, prevalentemente sana nel suo tessuto sociale ma al contempo infiltrata nei gangli del potere.

Dalla relazione della Dia emerge che con l'arrivo di tante grandi opere, in Liguria come in Italia visti i fondi del Pnrr, è prevedibile che le organizzazioni mafiose possano tentare di intercettare gli ingenti investimenti pubblici attraverso l'indebita aggiudicazione di appalti o subappalti anche avvalendosi di importanti interlocuzioni eventualmente acquisite nel mondo imprenditoriale e politico, ovunque girino grandi somme di denaro, c'è un grosso rischio di infiltrazioni mafiose.

La strategia adottata dalle mafie, cioè quella di lavorare sottotraccia la rende ancor più pericolosa, specialmente nel Nord Italia, opera arrivando anche ad alte sfere senza dare nell'occhio e senza che un cittadino comune percepisca la sua presenza così radicata nei territori.

La criminalità organizzata minaccia la democrazia, sottrae ricchezza e colpisce ambiente e paesaggio.

Oltre alle indagini, le normative, i processi, la consapevolezza dei cittadini può essere un potente mezzo di contrasto, perché la catena di sub appalti e sub contratti tende sempre più ad allungarsi e ad essere sempre meno facilmente controllabile.

Ecco perché è fondamentale far conoscere ai giovani che cosa sia la mafia, tutte le stragi di cui si è macchiata, gli eroi che l'hanno combattuta e i valori che devono guidare l'agire civico e politico. Fatti come le stragi di Capaci e di via D'Amelio per gli studenti di oggi sono storia e rischiano di apparire fatti lontani, quando la mafia è ancora una realtà concreta e presente, anche se ha cambiato modus operandi.

La prevenzione diventa una delle azioni principali da mettere in campo e la si fa partendo dalla consapevolezza".

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