Il monito

Luca Garibaldi: «In Liguria crescono ancora gli infortuni sul lavoro»

Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale: «Serve un vero patto per la sicurezza»

Luca Garibaldi: «In Liguria crescono ancora gli infortuni sul lavoro»
Pubblicato:

«In Liguria crescono ancora gli infortuni sul lavoro nel 2024: serve un vero patto per la sicurezza»: il monito di Luca Garibaldi, capogruppo in consiglio regionale del Partito Democratico.

Le dichiarazioni del consigliere regionale Luca Garibaldi

«Sono stati pubblicati i dati riguardanti gli incidenti sul lavoro in Liguria. Secondo la CGIL a gennaio 2024 sono state 1.316 le denunce di infortunio sul lavoro, con un aumento di 128 denunce rispetto all'anno precedente pari al più 10,8 per cento, ossia 42,5 denunce di infortunio per ciascun giorno del mese di gennaio. Un dato che assume una rilevanza ancora maggiore per il fatto che la Liguria già lo scorso anno rappresentava la regione del nord Italia in maggiore crescita per infortuni ed incidenti sul lavoro. Alcuni timidi segnali ci sono, si veda il protocollo sulla sicurezza nel lavoro portuale, ma, ad ogni livello, manca una presa di responsabilità collettiva in merito alle politiche da attuare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Formazione, assunzione di personale, più ispettori, fine della catena del subappalto sono temi su cui però non si è arrivati ancora ad una soluzione, né a livello nazionale, che su quello locale, dove va riaperto il tavolo di confronto istituzionale e su questo convocheremo una commissione dedicata alla situazione ligure e alle possibili iniziative, a partire da un nuovo Patto per la sicurezza sul lavoro».

«In questi giorni il tema della sicurezza sul lavoro ha toccato, di nuovo, gli studenti ini PTCO, (Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento), l'alternanza scuola-lavoro. Un ragazzo di 18 anni ha subìto l'amputazione del dito medio mentre operava su un tornio in un'azienda a Casarza Ligure. Una vicenda su cui si stanno svolgendo indagini, ma che riapre una riflessione non più rinviabile sull'utilizzo obbligatorio dell'alternanza scuola-lavoro, sulle modalità con cui viene effettuata, e sul fatto che spesso si tratti di un utilizzo spurio di forza lavoro rispetto ad un reale percorso formativo».

Seguici sui nostri canali