"No alle lumache alle sagre", l'appello di OSA
Parla l'Osservatorio Savonese Animalista: Solitamente vengono bollite vive, con la variante di immergerle nell'acqua bollente o, peggio, nella pentola con il fuoco appena acceso. Qualche cuoco, moderatamente 'intenerito' le affoga nell'acqua fredda ma è pur sempre una morte solo un po’ meno atroce
"Le lumache vive sono creature gentili e utili all'ambiente che vengono uccise in modo atroce. Solitamente vengono bollite vive, con la variante di immergerle nell'acqua bollente o, peggio, nella pentola con il fuoco appena acceso. Qualche cuoco, moderatamente 'intenerito' le affoga nell'acqua fredda ma è pur sempre una morte solo un po’ meno atroce". A parlare è l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) che invita ad evitare, nella frequentazione delle sagre, di mangiare queste specialità, optando per altre cibarie, meglio se vegetariane e vegane. Nel nostro territorio è famosa (e apprezzata) la Sagra delle Lumache a Villa Tassani, sulle alture di Sestri Levante.
Continua l'OSA:
"Nel 2014, ultimo dato disponibile, (fonte Margherita D’Amico) sono state consumate in Italia 40 mila tonnellate di chiocciole, all'incirca due miliardi e mezzo di soggetti, quasi tutte finite in quel modo, mentre la scienza ha ormai provato che, possedendo un diffuso sistema nervoso, sono in grado di soffrire ma hanno il difetto di non poter urlare o di non essere sentite dall'udito umano.
La scelta personale di dove e come trascorrere il tempo libero e cosa mangiare può quindi fare davvero, per gli animali, la differenza".