Il dibattito

Occupazione suolo pubblico a Sestri, la puntualizzazione dei commercianti contrari al nuovo regolamento

Il gruppo risponde alle associazioni di categoria che hanno espresso condivisione nei confronti del documento

Occupazione suolo pubblico a Sestri, la puntualizzazione dei commercianti contrari al nuovo regolamento
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Non si placa a Sestri Levante il dibattito sul tema occupazioni suolo pubblico: il gruppo di commercianti del centro storico in prima linea in questi giorni sull’argomento in questione risponde alle associazioni di categoria che hanno espresso condivisione nei confronti del nuovo regolamento.

La puntualizzazione

«In riferimento al comunicato del 20/02/2025, con cui le Associazioni rispondono al nostro disappunto espresso sulle varie testate giornalistiche, circa il nuovo Regolamento comunale approvato in data 16/12/2024, vogliamo specificare che, in quest'ultimo, non vi è alcun riferimento all'introduzione di "importanti restrizioni sulle nuove aperture nel centro storico, che impediscano l'insediamento di attività commerciali di basso livello che non si integrano con l'identità e il prestigio della città”. Le "importanti restrizioni" a cui fanno riferimento le Associazioni tirate in causa, in realtà, sono già previste dall'INTESA avvenuta tra Regione Liguria, Comune di Sestri Levante e Camera di Commercio Industria e Artigianato di Genova ed adottata con Delibera Regionale n.872 in data 17 Ottobre 2019 (Intesa Integrativa dei Patti d'Area approvati in Consiglio Comunale in data 13 Aprile 2015), che NULLA ha a che fare con il Regolamento da noi contestato».

«Noi critichiamo il Regolamento successivo (quello del 16/12/2024), redatto da un "Comitato" che non ha tenuto minimamente conto delle esigenze dei commercianti coinvolti e che nulla hanno a che fare con "attività di basso livello che non si integrano con l'identità e il prestigio della città" poichè, chi subirà le gravi conseguenze che deriveranno dall'applicazione di questo regolamento, sono le attività commerciali preesistenti, perlopiù di origine storica».

«Ci auguriamo che questa sia solo una "svista" delle Associazioni, perchè sarebbe grave pensare che, chi ha deciso per noi, senza coinvolgerci, non sia neppure a conoscenza della differenza tra l'INTESA e il Regolamento successivo, da loro stessi proposto. Quest'ultimo infatti, non vieta alcun tipo di nuova apertura, ma colpisce le attività commerciali già presenti sul territorio, ponendo veti sulle esposizioni esterne, imponendo nuove modalità espositive e nuove tipologie di vetrine da utilizzare adottando, peraltro, un criterio di valutazione del tutto soggettivo e inopinabile. Siamo sicuri che sia questo "l'elemento strategico" che porterà allo "sviluppo economico della città"? E soprattutto perché, forti della bontà della decisione, le Associazioni, che paventano di aver ottenuto un gran risultato, non hanno coinvolto i membri delle proprie Associazioni prima di proporre tale assurdità?»

«Quando le Associazioni hanno incontrato i propri associati per discutere con loro del provvedimento, prima dell'adozione dello stesso? Vorremmo conoscere le date di tali incontri, e verificarne i verbali di assemblea. Molti di noi, firmatari della petizione, sono iscritti a più associazioni, e nessuno è stato invitato a partecipare ad alcuna assemblea. Possibile si siano dimenticati di invitare proprio i sottoscritti, o forse dobbiamo pensare che le Associazioni, non si siano premurate di perseguire gli interessi dei propri associati, ma abbiano deciso "d'ufficio", facendo scelte improvvisate e prive di alcun fondamenta? Ci chiediamo infatti, su quali basi sia stato redatto tale Regolamento. Sono stati eseguiti studi di fattibilità o studi di settore? Se sì, perchè non sono stati condivisi con gli associati? Se, come sostenuto dalle Associazioni, noi che contestiamo il regolamento siamo solo una minoranza ovvero "pochi commercianti" (abbiamo superato le 70 firme), perchè non viene indetta un'assemblea con tutti i soci per esporre in maniera chiara i punti programmatici di tale regolamento e sentire il parere dei propri associati? Tutti noi, in quanto associati (e colleghi dei membri delle stesse Associazioni), attendiamo, da parte delle Associazioni firmatarie del Regolamento che contestiamo, una risposta precisa e puntuale alle nostre domande».

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