l'emergenza

Peste suina, le indicazioni del Parco dell'Aveto

Nei Comuni in zona II (nel nostro caso, Rezzoaglio e Borzonasca) vi sono da rispettare alcune semplici ma importanti regole di biosicurezza per esercitare le attività escursionistiche all’aria aperta e gli sport outdoor: ecco quali

Peste suina, le indicazioni del Parco dell'Aveto
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Negli ultimi mesi sono pervenute al Parco dell'Aveto, e tuttora pervengono, numerose richieste in merito alle problematiche relative alla Peste Suina Africana (PSA) e alla presenza o meno di limitazioni e divieti alle attività outdoor e non solo. In effetti la comunicazione mediatica, così come l'evolversi della situazione di mese in mese, può lasciare spazio a incertezze o dubbi nel pubblico. "Cerchiamo di fare chiarezza per i nostri fruitori con questo avviso, che terremo aggiornato", scrivono dal Parco.

La lotta alla diffusione della PSA avviene anche mediante azioni di tipo preventivo, per limitarne la diffusione sul territorio nazionale ed europeo. La possibilità che l'infezione si possa diffondere dalle aree dove è presente, per esempio tra i suini selvatici (cinghiali) che vivono in boschi e campagne, e raggiungere aree ad oggi indenni, fino ad intaccare allevamenti ed altre attività importanti sotto il profilo produttivo, con gravissimi danni economici, è oggetto di azioni di contrasto preventive, che riguardano non solo attività direttamente collegate ai suini (allevamento e macellazione per quelli domestici e caccia per quelli selvatici), ma anche -per determinate zone- le attività outdoor che si esercitano appunto nei prati e nei boschi (escursionismo, MTB, ricerca funghi ecc.). Lo scopo è di far applicare nelle aree infette o potenzialmente tali alcune misure di biosicurezza, per esempio imponendo il cambio delle calzature prima e dopo l'escursione, o la disinfezione delle ruote delle biciclette dopo una gita, in modo da limitare tale diffusione se successivamente ci si recasse altrove o si facesse ritorno in aree non ancora infette.

Le zone individuate dai Regolamenti UE sono di 4 tipi:

  • le Zone III, che riguardano allevamenti di suini con infezione conclamata;

  • le Zone soggette a restrizione II (zone nelle cui immediate vicinanze si è riscontrato almeno un caso di PSA, p.es. tra i suini selvatici);

  • le Zone soggette a restrizione I (zone confinanti con la zona II predetta, e quindi “attenzionate”);

  • infine i territori al momento non interessati dalla malattia.

Solo nelle Zone di restrizione II (non in quelle di tipo I) sono previste limitazioni e indicazioni che interessano attività all'aria aperta praticabili anche nel Parco (escursionismo, MTB, raccolta funghi ecc. e ogni attività sul terreno).

Nelle Zone di restrizione I le limitazioni riguardano invece unicamente gli allevamenti di suini e le attività relative alla caccia al cinghiale.

In tutto il territorio vige comunque l'obbligo, da parte di ciascuno, di segnalare al servizio veterinario della ASL competente il rinvenimento di carcasse di cinghiali, astendendosi comunque dal toccare o spostare l'animale.

Ecco come sono classificati i Comuni del Parco dell'Aveto

A seguito della recentissima pubblicazione del Regolamento UE 2023/1485 del 18/07/2023, ad oggi -rispetto alla PSA- i Comuni del Parco dell'Aveto sono così classificati:

Ne (Val Graveglia): non interessato dalla malattia

Mezzanego (Bassa Valle Sturla): zona I

S. Stefano d'Aveto (Media Val d'Aveto): zona I

Borzonasca (Alta Valle Sturla): zona II

Rezzoaglio (Alta Val d'Aveto): zona II.

Come detto, nei Comuni non interessati (Ne) e in quelli in zona I (Mezzanego e S. Stefano d’Aveto) non ci sono limitazioni alla pratica delle attività outdoor.

Nei Comuni in zona II (nel nostro caso, Rezzoaglio e Borzonasca) vi sono invece da rispettare alcune semplici ma importanti regole di biosicurezza per esercitare le attività escursionistiche all’aria aperta e gli sport outdoor. Siete tutti invitati a collaborare in modo che la situazione possa restare a livelli accettabili e consentire ancora, oggi e in futuro, lo svolgimento delle vostre attività preferite, senza ulteriori limitazioni, che altrimenti potrebbero essere emanate...

Si tratta peraltro di semplici comportamenti che, se adottati, permettono lo svolgimento di tutte le attività outdoor praticate, in piena sicurezza per l’ambiente.

È appena il caso di segnalare che in buona parte della Liguria montana (e non solo) delle province di Savona e Genova, e anche delle regioni confinanti, tali restrizioni sono in vigore da tempo e le attività all’aria aperta e l’economia collegata non si sono fermate: turisti, gitanti e villeggianti hanno continuato e continuano tranquillamente a fruire del verde, del fresco, della natura e dei sapori del nostro bellissimo entroterra.

Le disposizioni per l'attività all'aperto

È in vigore l'Ordinanza n. 2/2023 del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana del 20/04/2023, come chiarita con nota del Commissario Straordinario del 10/05/2023, inviata al Presidente della Regione Liguria e ai Sindaci. L'Ordinanza è in vigore fino al 31 agosto 2023.

Nel rispetto delle misure di biosicurezza descritte nell'Allegato 2 della Ordinanza, nel territorio dei Comuni del Parco dell'Aveto ricadenti nella Zona di restrizione II del Reg. UE 2023/1485 del 18/07/2023, fino a cessazione dell'emergenza sono consentite le attività all'aperto quali:

  • attività outdoor: escursionismo e mountain biking, attività equestre, orienteering, arrampicata sportiva, torrentismo, parapendio

  • pesca in acque interne

  • attività di studio e ricerca, monitoraggio e manutenzione del territorio, compresi gli interventi di manutenzione dei sentieri

  • attività agrosilvocolturali

  • raccolta funghi.

Le manifestazioni e/o i raduni campestri con un numero superiore a 20 persone in aree non delimitate e recintate o prossime alle strade asfaltate sono soggette ad autorizzazione da parte dell'autorità comunale.

MISURE DI BIOSICUREZZA – estratto dell'Allegato 2 dell'Ordinanza n. 2/2023 (RICHIESTE SOLO PER LE ZONE DI TIPO II):

  • la fruizione delle aree rurali boscate o prative è consentita esclusivamente lungo i sentieri inclusi nella rete escursionistica regionale o, comunque, su quelli segnalati, nonché nelle pertinenze degli edifici;

  • la fruizione delle aree rurali boscate o prative è consentita esclusivamente lungo i sentieri inclusi nella rete escursionistica regionale o, comunque, su quelli segnalati, nonché nelle pertinenze degli edifici;

  • i cani devono essere condotti al guinzaglio ed è tassativamente vietato lasciare i cani liberi, anche al di fuori delle aree naturali protette (ricordiamo che nelle aree protette è SEMPRE obbligatorio condurre i cani al guinzaglio, anche ove non sussistessero restrizioni legate alla PSA; è inoltre buona norma prudenziale farlo sempre, per non perderli, per non disturbare la fauna selvatica, per evitare brutte esperienze coi cani pastore da guardianìa o addirittura con i lupi).

  • È vietato uscire dal tracciato dei sentieri nonché praticare ogni tipo di attività che implichi l'abbandono del sentiero stesso, fatto salvo per il raggiungimento di apposite aree per lo svolgimento di attività sportive outdoor previste (ad esempio: accesso ai corsi d'acqua per le attività di pesca sportiva o per balneazione, ove previsto, vie d'accesso alle palestre di roccia, aree picnic segnalate, ecc.); per le attività di balneazione in fiumi e bacini dove tali attività siano autorizzabili ai sensi delle normative nazionali e regionali, i Comuni individueranno le aree di parcheggio e i percorsi di accesso, assicurando la presenza della cartellonistica informativa, i contenitori per i rifiuti e la presenza di disinfettanti e assicurando la necessaria vigilanza sul rispetto delle misure di biosicurezza

  • gruppi e comitive sui sentieri, con o senza accompagnatore/guida, sono ammessi fino a un massimo di 20 persone

  • È vietato campeggiare o bivaccare salvo che in specifiche aree delimitate e regolamentate (si ricorda, in ogni caso, che all'interno del Parco dell'Aveto tale attività non è comunque consentita)

  • all'inizio e al termine delle attività all'aria aperta è obbligatorio il cambio delle calzature, che andranno riposte e chiuse in un robusto sacchetto di plastica al fine di evitare ogni contaminazione. Al rientro a casa le calzature dovranno essere spazzolate, lavate con acqua calda e sapone e disinfettate con prodotti attivi nei confronti del virus

  • lavare gli indumenti utilizzati durante l'attività

  • oltre a quanto sopra, chi pratica la MTB è tenuto a disinfettare le ruote delle biciclette con prodotti attivi nei confronti del virus

  • gli automezzi privati utilizzati per avvicinarsi al luogo di pratica dell'attività devono essere parcheggiati esclusivamente in prossimità di strade asfaltate o su aree appositamente dedicate a parcheggio

  • la raccolta di funghi e tartufi, da effettuarsi comunque nel rispetto delle norme di biosicurezza suelencate per l'escursionismo, è consentita solo ai residenti nei comuni della Zona II, nonché ad affittuari e proprietari di seconde case ubicate sempre nella zona di restrizione II. Restano ferme ovviamente le norme di legge per la raccolta funghi e i regolamenti dei Consorzi locali e del Parco.

AGGIORNAMENTO-PSA-20230725 (1)

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