Recco

Piano sociosanitario ligure, le osservazioni di Gian Luca Buccilli

Il punto del consigliere comunale di "Civica"

Piano sociosanitario ligure, le osservazioni di Gian Luca Buccilli
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Occhi puntati anche a Recco sul Piano sociosanitario ligure grazie alle osservazioni recentemente presentate dal consigliere comunale di “Civica” Gian Luca Buccilli.

Il punto di Buccilli

«I servizi sociali di competenza comunale - dice Buccilli -. sono stati coinvolti nel processo decisionale sui necessari interventi di integrazione sociosanitaria: urge ora una verifica sui riscontri effettivi del documento. La parte sul potenziamento della medicina di prossimità e sulla rete territoriale dei servizi è condivisibile negli indirizzi e nelle nuove modalità di servizio identificate dal Piano. Sono state riportate le linee guida e i contenuti del DM 77/2022 che introduceva, anche in correlazione ai piani di investimento del PNRR, modalità nuove di presa in carico delle esigenze espresse dal territorio. Le direttive del Piano si rifanno spesso al PNRR ma si parla in modo generico e poco fattivo di nuove competenze professionali e gestionali, di integrazione sociosanitaria e di nuove strutture organizzative territoriali, senza dire granché sul reperimento del personale e sull’attuazione dei modelli organizzativi. La stessa considerazione vale per i Distretti. Si parla di riorganizzazione dell’offerta territoriale, di rafforzamento del sistema integrato delle cure domiciliari e di potenziamento della figura dell’infermiere di famiglia o di comunità. Vista l’assenza di ulteriori elementi concreti di programmazione, l’impressione è che ci si limiti alle sole dichiarazioni d’intenti».

«Alla Casa della salute di Recco il Piano prevede di destinare 1.545.516 euro - prosegue Buccilli -. Fondi provenienti dallo Stato e riconducibili al PNRR. Questo intervento come si coniuga con la procedura avviata cinque anni fa per la realizzazione, presso l’ex ospedale S. Antonio, di una Rsa di primo livello? Sul tema della rete emergenziale, è insufficiente la dislocazione delle strutture dedicate agli interventi in emergenza. Nel periodo estivo, i comuni compresi nel tratto costiero a levante del capoluogo moltiplicano le presenze. A loro e ai residenti viene offerta una copertura del servizio non adeguata. Preoccupazione, infine, per la discussione del Piano sociosanitario con votazione in sede di consiglio regionale senza garantire un percorso identico nella tempistica al Piano integrato sociale regionale».

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