L'aggiornamento

Pino crollato a Sestri, al via indagini strumentali sugli altri alberi

Individuata la causa del crollo: il fungo Phaeolus

Pino crollato a Sestri, al via indagini strumentali sugli altri alberi
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A seguito del crollo del pino avvenuto nei pressi dell'ospedale di Sestri Levante nella serata di martedì 11 febbraio, il Comune di Sestri Levante, tramite la pagina istituzionale su Facebook, ha reso noto che:

"A titolo precauzionale, nei prossimi giorni – condizioni meteo permettendo – verranno effettuate indagini strumentali per verificare la stabilità del pino adiacente a quello crollato e di altri tre pini situati nell’area verde antistante. Uno di questi è già sotto monitoraggio con un inclinometro a causa della sua inclinazione. Le analisi previste includeranno tomografie elettriche, per valutare la conducibilità del legno, e tomografie soniche, che tramite onde sonore consentiranno di analizzare la sezione degli alberi e individuare eventuali criticità.
Gli uffici tecnici comunali si sono messi in contatto con la Direzione tecnica di ASL 4 che procederà alle verifiche del caso".

Nell’area interessata dal crollo del pino, nella mattina di ieri, mercoledì 12 febbraio, sono immediatamente iniziate le operazioni di ripristino e pulizia a cura della ditta incaricata della manutenzione del verde pubblico che già nelle prime ore della giornata ha reso percorribili i marciapiedi pubblici. Restano invece transennati l’accesso carraio lungo il filare di pini e parte del parcheggio pubblico, dove sono presenti alcune piante aggettanti.
Nel corso della mattinata, sono stati effettuati sopralluoghi congiunti con la Polizia Locale, i tecnici dell’ASL e l’agronomo del Comune. A scopo cautelativo, sugli alberi di pertinenza dell’ASL sono stati posizionati tiranti e funi per garantirne la stabilità.
L’agronomo, che ha curato il censimento arboreo e segue la gestione delle alberature cittadine, ha esaminato il pino crollato, constatando che né la chioma né il tronco presentavano segni evidenti di anomalie. Tuttavia, nella zolla della ceppaia è stata rilevata la presenza del fungo Phaeolus, che indebolisce l’albero. Questo fungo si annida in profondità e dalle radici risale fino alla base del fusto, rendendone l’individuazione particolarmente complessa anche con tecnologie avanzate.

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