Regione Liguria

Problema cinghiali, la Regione approva il piano per il depopolamento

L'assessore Piana: «Abbiamo incaricato gli Ambiti Territoriali di Caccia con tutti i cacciatori in possesso di porto di fucile, assicurazione e formazione sulla biosicurezza, di organizzare e attuare le attività di depopolamento»

Problema cinghiali, la Regione approva il piano per il depopolamento
Pubblicato:

Il problema degli ungulati in città e della peste suina nell'entroterra persistono: nella giornata di ieri nuovi casi in Val Fontanabuona. Con l'ultimo aggiornamento fornito dall'Istituto Zooprofilattico di Torino il numero totale delle positività tra Liguria e Piemonte è di 782 casi. Regione Liguria ha approvato nuove linee guida per il depopolamento.

Gli interventi previsti

E' arrivato il via libera in Giunta regionale, su proposta del vice presidente con delega all’Agricoltura e alla Caccia Alessandro Piana, alla nuova organizzazione delle attività di depopolamento degli ungulati.

“Per intensificare le azioni sul territorio – spiega il vice presidente Alessandro Piana – abbiamo incaricato gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) con tutti i cacciatori in possesso di porto di fucile, assicurazione e formazione sulla biosicurezza, di organizzare e attuare le attività di depopolamento crescenti sui cinghiali nelle zone di restrizione I ( i comuni a confine con la zona infetta) e zone II ( quelli appartenenti alla zona infetta), d’intesa con la Regione e le ASL competenti, secondo la normativa vigente e sotto la regia del Commissario Straordinario Caputo. Il tutto tenendo conto della suddivisione del territorio in zone di caccia e della composizione delle squadre vigente nella stagione venatoria 2022/2023, mentre per le aree non venabili saranno disposti specifici accordi con l’autorità regionale competente in caso di necessità, fermo restando che, nelle aree urbane e nelle aree protette, proseguiranno gli interventi del Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale. I capisquadra e gli ATC si impegneranno a calibrare e rendicontare settimanalmente alla Regione l’entità del prelievo quotidiano in base alle indicazioni comunicate delle autorità preposte al controllo faunistico e sanitario. Questo per favorire la massima trasparenza e per poter tempestivamente rispondere alle esigenze sanitarie della PSA e di incolumità pubblica”.

Seguici sui nostri canali