Regione Liguria

Progetto "Vasi comunicanti", inclusione sociale e innovazione

Con l'obiettivo di promuovere sul territorio sportelli per l’inclusione attiva delle persone sottoposte a provvedimenti penali, sia all’interno che all’esterno degli istituti penitenziari

Progetto "Vasi comunicanti", inclusione sociale e innovazione
Pubblicato:

Proseguiranno anche per il 2024 e il 2025 le attività avviate in Liguria tramite il progetto “Vasi comunicanti: dall’esecuzione penale alla rete territoriale del lavoro e del benessere sociale”, finanziato con oltre 2 milioni e 300 mila euro, di cui oltre 500mila stanziati da Regione Liguria.

Il progetto

Il piano, elaborato grazie alla collaborazione tra Prap (Provveditorato Regionale dell'amministrazione penitenziaria), UIEPE (Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna) e CGM (Centro giustizia minorile), è cofinanziato dalla Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia.
“Vasi comunicanti” mira a promuovere sul territorio sportelli per l’inclusione attiva delle persone sottoposte a provvedimenti penali, sia all’interno che all’esterno degli istituti penitenziari, favorendo il collegamento con i servizi territoriali, l’accesso alle misure alternative alla detenzione e l’inclusione sociale.
Tra le azioni previste, percorsi di inclusione socio- lavorativa e attivazione sociale (orientamento formativo, accoglienza abitativa e sostegno alle capacità genitoriali), ma anche azioni di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi della giustizia riparativa e della mediazione penale.

“Un progetto innovativo e di grande prospettiva, che sta dando risultati concreti, e che vogliamo portare avanti – commenta l’assessore alle Politiche sociali e Terzo settore di Regione Liguria –: grazie anche a Vasi comunicanti stiamo potenziare gli strumenti a diposizione per rendere l’inclusione sociale sempre più capillare e funzionale, grazie ovviamente al fondamentale lavoro e alla collaborazione delle realtà del Terzo settore che poi si occupano, concretamente, di stilare i progetti e renderli realtà concerta. Un altro esempio di attività che riguarda le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale è quello di ‘la Rete che Unisce’, attivo da anni, e che punta in particolare su formazione professionale e assistenza ai nuclei familiari di queste persone”.

Seguici sui nostri canali