Progresso per Sestri: «Salvata la città dal vietometro di Solinas e Smeraldi».
Il punto di Progresso per Sestri
«Alle quattro di questa notte, dopo dodici ore di consiglio comunale e solo 25 emendamenti discussi su 237, l’amministrazione ha chiuso la seduta e rinviato la trattazione del nuovo regolamento di polizia urbana a data da destinarsi – si legge nella nota diffusa da “Progresso per Sestri” -. Un consiglio sospeso più volte, una pratica sola per tante ore di dibattito ma la città, per ora, è stata salvata dall’impegno dei consiglieri di minoranza del gruppo “Progresso per Sestri” e dalle altre opposizioni che hanno lavorato per presentare emendamenti per migliorare e rendere più civile un regolamento che andava a vietare tutto quello che si poteva vietare».
«Trenta articoli in più rispetto al precedente per intervenire a gamba tesa nelle proprietà private delle persone, limitare la libertà di chi frequenta parchi e luoghi pubblici, vessare ancora una volta i titolari delle attività della città – prosegue “Progresso per Sestri” -. Un manifesto ideologico, carico di errori materiali, refusi e paradossi che con forza abbiamo contestato punto su punto davanti ad una minimaggioranza muta per ore ed ore, capace solo di alzare la mano a comando anche davanti a palesi svarioni e incongruenze. Un altro regolamento scritto male, con centodieci divieti, un mare magnum di regole su regole capaci solo di complicare la vita dei cittadini, creando malumori e conflitti. In ogni modo abbiamo cercato di contrastare, attraverso lo strumento dell’emendamento, articoli e commi eccessivi ed inutili. Ogni articolo raccontava la volontà di questa amministrazione di vessare, organizzare e inquadrare la vita delle persone, non migliorarne la qualità ma anzi complicandola con regole e norme tanto assurde quanto fantasiose».
«“Vieto dunque sono” – conclude “Progresso per Sestri” – potrebbe essere il titolo di questo consiglio comunale in cui, ancora una volta, l’amministrazione ha collezionato una serie di errori, portato un regolamento che fa acqua da tutte le parti, con posizioni lontane dal sentire comune».