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Salario minimo, alla trasmissione Rai interviene la chiavarese Casassa

L'ingegnera ospite della trasmissione Rai "Il cavallo e la torre" condotto da Marco Damilano

Salario minimo, alla trasmissione Rai interviene la chiavarese  Casassa
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L'ingegnera edile chiavarese Ornela Casassa ieri sera ospite della trasmissione Rai "Il cavallo e la torre" condotto da Marco Damilano.

Il suo intervento alla trasmissione "Il cavallo e la torre"

Nella serata di ieri, venerdì 17 marzo 2023, l'ingegnera è intervenuta in trasmissione mentre si affrontava il tema del salario in Italia. Ornela ha aperto il congresso della Cgil portando la sua esperienza.

"Percepisco che i miei coetanei sono sempre più lontani dalle situazioni, non è certo colpa nostra", ha ricordato. "Il problema del lavoro svalutato nella nostra società è sistemico nel momento in cui c'è questo sistema che ci ha convinti che non valiamo abbastanza. Se non siamo consapevoli dei diritti che abbiamo, non li rivendichiamo. E di questo sistema sono consapevoli le persone al potere. Il lavoro  ci viene raccontato come un favore che ci fanno, e ci fanno un favore ancora più grande se siamo pagati qualcosa. Penso che i miei coetanei  chiedano di essere capiti e ascoltati. Non abbiamo scelto questo sistema, ci siamo entrati dentro. I miei coetanei si sentono abbandonati, anche da chi ci ci sta accanto e non capisce che agiamo in un contesto diverso dal loro. Si sentono abbandonanti dalle istituzioni che non percepiamo più. Il lavoro, le nostre capacità, hanno un valore economico, è una parte preponderante della nostra vita, ma ha valore anche il nostro tempo libero, le nostre passioni, vivere insomma".

La storia di Ornela Casassa, dai social alla grande ribalta dei media nazionali

Il video di Ornela in questi mesi ha spopolato sui social. Il motivo è un nervo scoperto dei nostri tempi: accettare, alle prime esperienze lavorative, “paghe da fame”. Ripresa da un amico, Ornela Casassa ha detto le cose come stanno con un video pubblicato su Tik Tok e ripreso dai media nazionali.

Cresciuta a Chiavari dove ha frequentato il liceo scientifico Marconi, residente a Genova dai tempi dell’Università, la 28enne Ornela Casassa è un ingegnere edile, iscritta all’albo degli Ingegneri di Genova. E ha raccontato della sua prima esperienza lavorativa al termine del suo tirocinio. Tre anni fa i suoi datori di lavoro, soddisfatti di averla nel team, gli hanno proposto una collaborazione a 900 euro al mese a partita Iva (netti circa 750 euro), attorno ai 150 euro in più rispetto al pagamento del suo tirocinio.

La consigliera regionale ha pubblicato sui social il video, che ha raggiunto  milioni di visualizzazioni tra TikTok e altri social network. Immediato il clamore mediatico nazionale sulla questione giovani e lavoro.

"Non mi aspettavo assolutamente di diventare “virale” – ci aveva raccontato Ornela –. Non mi sembra di aver detto nulla di nuovo perché è una cosa scontatissima che tutti conoscono e che la maggior parte dei ragazzi accetta.  Ma le cause del perchè venga accettato  un lavoro, con paghe veramente basse, sono svariate e differenti persona per persona. Io, all’incontro, ho parlato di una mia esperienza passata, fatta e finita. In seguito ho avuto altre esperienze e ora sono in uno studio dove mi sento pienamente valorizzata e soddisfatta".

Come si può fuggire da queste offerte “ignobili”? Ora fortunatamente per Ornela i tempi sono cambiati. Ma quanto accaduto a lei agli inizi, è comune a milioni di giovani in Italia:

"A fine tirocinio rifiutai la prima offerta perchè la considerai ignobile – spiega –. Mi ero fatta i miei conti e mi ero prefissata di non scendere sotto i 1.200 euro lordi sempre a partita iva. Dopo la contrattazione, me ne proposero 1.100 lordi con scatti a salire ogni sei mesi. Cosa che non è successa, perchè lo scatto era stato prorogato di altri sei mesi. E quando ho potuto, me ne sono andata. Basta abbassare l’asticella".

Da questo racconto un appello:

"I giovani, e non solo, troppo spesso ricevono offerte di lavoro non dignitose. Le persone che hanno la fortuna di dire di no dipendono dall’avere le spalle coperte dal punto di vista economico o dalla situazione di vita in cui si trovano. Bisognerebbe rifiutare per chi non può permettersi di dire di no. Se noi accettiamo offerte simili costringiamo quelle persone ad accettarle. E poi, non dobbiamo abbassare l’asticella per noi stessi. L’offerta di lavoro non è un favore nei confronti del futuro dipendente perchè questa convinzione, creata dal sistema, è un’illusione. Io offro una prestazione e mi deve essere pagata il giusto".

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