Le dichiarazioni

Sanità e ambiente, giunta regionale nel mirino di Luca Garibaldi

Le critiche del capogruppo in consiglio regionale di Partito Democratico - Articolo Uno

Sanità e ambiente, giunta regionale nel mirino di Luca Garibaldi
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Sanità e ambiente in Liguria, inizio di settimana con critiche nei confronti della giunta regionale da parte di Luca Garibaldi, capogruppo in consiglio regionale di “Partito Democratico - Articolo Uno”.

Il giudizio del rapporto Crea Sanità

«La Liguria è maglia nera, anche, nella sanità - esordisce Garibaldi -. L’ultimo rapporto Crea Sanità, che studia le performance regionali, colloca la Liguria tra le sette regioni rimandate per le prestazioni sanitarie, unica regione del Nord Ovest a non essere promossa. Nel bel mezzo di questa pagella catastrofica la macchina comunicativa di Toti si è prontamente attivata e con toni trionfalistici ha commentato la notizia come se si trattasse di una vittoria. Invece no. Bocciati per le innovazioni, per la quota di interventi mininvasivi, per il tasso di attuazione del Fascicolo sanitario elettronico, per l’assistenza domiciliare alle persone disabili e anziane e per la spesa sanitaria pubblica pro capite e per l’incidenza dei consumi sanitari sui consumi totali. In poche parole, cresciamo poco, c'è poca assistenza, spendiamo tanto e innoviamo tardi, rispetto alle regioni virtuose. C'è poco da festeggiare e molto da lavorare».

L’appuntamento di domani in consiglio regionale

«Nel consiglio di domani - prosegue Garibaldi -, oltre alla prosecuzione della discussione sulla proposta di legge anti discriminazioni, si discuterà anche dell’istituzione dell’Agenzia Regionale Ligure per i Rifiuti. Ne avevo già parlato in passato, e il collega Natale se ne era occupato in maniera molto approfondita: come gruppo del Partito Democratico voteremo assolutamente contro un carrozzone burocratico, l’ennesimo, costoso (costerà 800mila euro l’anno) e totalmente inutile per i cittadini e per gli enti locali, anzi addirittura gravoso. Le ragioni di questa agenzia non si possono ritrovare all’interno di scelte di organizzazione e di gestione: l’unico aspetto di urgenza che sembra interessare alla giunta è quella di nominare al più presto un commissario straordinario, da oltre 144.000 euro l’anno. Accanto a ciò, l’aspetto più negativo è che l’Agenzia, oltre a imporre costi ai cittadini, direttamente e indirettamente, toglierà ruolo e potere alle Città metropolitana e ai Comuni, che potranno esprimere solo pareri, neppure vincolanti. Il fatto è uno e uno soltanto: la giunta non vuole dichiarare che il piano regionale di rifiuti nel suo complesso è fallito e quindi, come sempre, nasconde la polvere sotto al tappeto».

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