L’inaugurazione

Sestri, al MuSel una nuova sala per i cippi romani del Ramaceto

Una scoperta unica in Italia che riscrive la storia del territorio ligure

Sestri, al MuSel una nuova sala per i cippi romani del Ramaceto

Venerdì 12 dicembre il MuSel – Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante ha inaugurato una nuova sala espositiva interamente dedicata ai due cippi confinari di età romana rinvenuti sul monte Ramaceto.

Con l’apertura del nuovo spazio museale diventa finalmente visitabile anche il secondo cippo, scoperto nel 2023, che va ad affiancare quello recuperato nel 2015 e già noto al pubblico. Il taglio del nastro, preceduto dal convegno “Un imperatore romano in Liguria. Allestimento di un nuovo cippo di età romana dal Monte Ramaceto”, è avvenuto alla presenza di autorità civili e militari tra cui i Sindaci di Sestri Levante Francesco Solinas, di Casarza Ligure Giovanni Stagnaro, di Castiglione Chiavarese Giovanni Collorado, di Orero Rosa Cavagnaro e della Presidente del Parco dell’Aveto Tatiana Ostiensi.

I due reperti, datati al II secolo d.C., rappresentano una scoperta di eccezionale importanza a livello nazionale: si tratta infatti di una tipologia rarissima di documento epigrafico, finora unica in Italia, che segnava il confine tra un vasto latifondo di proprietà imperiale e i terreni appartenenti – almeno questa è un’ipotesi – al municipio di Genua, l’attuale Genova. Entrambi i cippi, rinvenuti in prossimità della vetta del Ramaceto a oltre mille metri di quota, recano le stesse brevi iscrizioni, tra cui la dicitura Caesaris nostri, a indicare i beni dell’imperatore.

Dal ritrovamento in quota all’esposizione museale

Il secondo cippo, individuato nel 2023 grazie alla segnalazione di alcuni escursionisti (Italo Franceschini il primo cippo, Roberto Boiardi il secondo), è stato recuperato con un intervento complesso coordinato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la provincia della Spezia. L’assenza di strade carrabili ha reso necessario l’impiego di un elicottero per il trasporto del reperto, successivamente depositato nei locali del MuSel dove è stato studiato, messo in sicurezza e preparato per l’esposizione.

La nuova sala espositiva consente oggi di presentare per la prima volta insieme i due cippi, offrendo ai visitatori un racconto completo del loro significato storico e archeologico. I pannelli di approfondimento illustrano il contesto del ritrovamento, le iscrizioni, le tecniche di realizzazione, il paesaggio antico della Liguria di Levante e il ruolo centrale dell’amministrazione imperiale nella gestione delle risorse agro-silvo-pastorali dell’entroterra. A tagliare il nastro sono stati i Sindaci di Sestri Levante e di Orero (Comune in cui è stato rinvenuto il secondo cippo).

Vincenzo Tinè, Soprintendente – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria, dichiara:

«Nel quadro conoscitivo del popolamento romano nel territorio del Tigullio la scoperta dei due cippi del Ramaceto ha davvero sorpreso. Si tratta dei primi cippi confinari inscritti pertinenti a latifondi imperiali fin qui attestati nell’Italia romana. Ci svelano che uno degli imperatori romani del II secolo d.C. aveva terre di sua proprietà nella montagna ligure in un territorio che ci appariva marginale rispetto ai grandi centri, Luna da una parte e Genua dall’altra. Queste scoperte sollecitano quindi gli studiosi a modificare il punto di vista nella lettura dei dati archeologici che abbiamo a disposizione, che compongono un quadro articolato, frutto di anni di ricerche, ma non ancora pienamente compreso. Ricerche che in quest’area si sono avvalse della costante attenzione per la salvaguardia del patrimonio archeologico da parte di Renato Lagomarsino, già ispettore onorario di questa Soprintendenza. Alla sua sensibilità per il patrimonio culturale, così come a quella degli scopritori dei cippi, Italo Franceschini, Roberto Boiardi e Giacomo Bracchi, si devono tasselli importanti per la conoscenza del patrimonio archeologico di questo territorio. Nell’occasione poi dobbiamo ricordare la valenza che le due scoperte assumono anche grazie alla valorizzazione nel Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante, che negli anni si assume il compito di restituire alla fruizione pubblica le conoscenze anche archeologiche che si sviluppano sul territorio del Tigullio».

Dichiarano il Sindaco di Sestri Levante Francesco Solinas e l’Assessore alla Cultura Maura Caleffi:

«Siamo molto orgogliosi di poter ospitare nel Museo della città questo reperto archeologico, che testimonia l’importanza del nostro territorio già nell’antichità. Questo cippo, che si rivela insieme al suo gemello, torna a parlarci del passato, della millenaria fatica di uomini e donne che hanno abitato questo aspro territorio. L’analisi congiunta dei due cippi fornirà, infatti, dati preziosi per ricostruire l’organizzazione territoriale e sociale delle popolazioni preromane e romane che hanno abitato la nostra area. Invitiamo la cittadinanza a scoprire questo nuovo tesoro contenuto nelle sale del MuSel».

Per valorizzare al meglio il nuovo allestimento e favorire la partecipazione del pubblico, il Comune di Sestri Levante ha disposto l’apertura gratuita del MuSel nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 dicembre 2025. Il museo sarà visitabile sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Due giorni di ingresso libero per permettere a tutti di scoprire le sale espositive e ammirare il nuovo percorso dedicato al secondo Cippo Romano.

Un’occasione speciale per esplorare il museo rinnovato e approfondire la storia del territorio attraverso i reperti archeologici. Nel pomeriggio di sabato 13 dicembre e di domenica 14 dicembre, alle ore 15.00, si terranno inoltre due visite guidate gratuite. La prenotazione è obbligatoria.