"Siamo i ragazzi che hanno affisso il Babbo Natale sul totem di Bagnasco, ecco perché l'abbiamo fatto"
Il gruppo: Amiamo però Rapallo e siamo abbattuti e disgustati nel vederla usata come una proprietà personale
"Siamo i ragazzi che hanno affisso il Babbo Natale sul totem di Bagnasco, ecco perché l'abbiamo fatto": una lettera arrivata in redazione spiega i motivi del gesto, avvenuto a Rapallo durante le vacanze.
"A Rapallo mancanza di trasparenza"
Ecco cosa scrivono:
"Buongiorno,
siamo i ragazzi che hanno affisso i Babbo Natale sui totem del sindaco.
Il motivo per cui lo abbiamo fatto, è portare all’attenzione della cittadinanza la mancanza di trasparenza, particolarmente nel recente operato del sindaco Carlo Bagnasco.
Ultimamente, abbiamo visto che il primo cittadino, con atto di mecenatismo, ha utilizzato il proprio ruolo per ottenere privilegiata visibilità, con operato poco trasparente. Gli ultimi avvenimenti ci hanno spinto a pensare che ci possa essere stato un uso improprio se non addirittura illegale di posizione e fondi pubblici.
Parlando dei cartonati del sindaco, non si è potuto fare a meno di notare che le risposte ad una spiegazione pubblica a riguardo del chi abbia pagato l’iniziativa, siano state elusive e insoddisfacenti.
Se l’iniziativa è stata pagata di tasca propria, come ha talvolta affermato, vorremmo sapere:
Con che autorizzazione e per quale motivo è stata concessa la possibilità ad un privato di porre la propria immagine nelle principali piazze della città?
È stato pagato il suolo pubblico?
Come mai il Comune ha concesso l’utilizzo del proprio logo?
Perché è stato concesso l’accesso alla videosorveglianza ad un privato cittadino per verifica di un bene privato? Chiunque può usufruire del suo stesso trattamento o è il caso di pensare che abbia usato la propria posizione per ottenere un trattamento di favore?Nel caso in cui l’iniziativa fosse invece stata finanziata dal Comune:
Esiste una legge o un ente che controlli l’uso dei fondi pubblici in caso di presumibile abuso d’ufficio?
È stato sorpassato il limite tra legalità e uso improprio di fondi pubblici?In ogni caso sarebbe fondamentale capire perché è stato concesso l’accesso alle registrazioni delle telecamere pubbliche al primo cittadino. Molti hanno constatato che le modalità di accesso e pubblicazione delle registrazioni siano state anomale e soggette a trattamento di favore.
Lascia perplessi il fatto che, nonostante una materia così delicata e regolamentata come quella inerente all’uso delle immagini di videosorveglianza comunale, sia potuto accadere tutto ciò.Non abbiamo potuto fare a meno di notare che i cartonati sono stati sostituiti prima del termine previsto (3 gennaio invece del 6 gennaio, come dichiarato sulla sua pagina di instagram). Che il sindaco possa aver operato in malafede? Lungi da noi puntare il dito, tuttavia, come dice il proverbio: 'Scusa non richiesta, accusa manifesta'.
Se proprio dovessimo essere pignoli, i cartonati sostitutivi recano, come altre delle iniziative dell’amministrazione, il logo “Carlo Bagnasco un sindaco fuori dal comune”. Si tratta di un logo istituzionale o privato? Nel primo caso, quale diritto ha un logo istituzionale di essere ad personam? Se fossimo nel secondo caso, viene pagata la pubblicità e anche qui, quale autorizzazione è stata concessa?
Tornando al problema della trasparenza nell’operato dell’amministrazione, facciamo riferimento anche alla cena del 18/12/2022, con oltre 400 invitati e all’iniziativa dei parcheggi gratis per le feste natalizie (24, 30 e 31 dicembre) dove era stato inizialmente scritto che avrebbe offerto il sindaco (comunicazione modificata poco dopo). Lo stesso primo cittadino pare avere difficoltà a dissociare la propria persona dal Comune per il quale ricopre un ruolo istituzionale. Potrebbe quindi accadere che anche il suo portafogli possa essere confuso con quello dell’amministrazione?
Chi ha quindi offerto queste iniziative? Con quali soldi sono state pagate? E se si trattasse di soldi pubblici, quale sarebbe stato il criterio di selezione degli invitati alla cena?
Per concludere vorremmo che si sappia che l’unica azione che abbiamo compiuto è quella di pacifica Babbonatalizzazione dei totem. Tutte le altre accuse che sono state sentenziate, non troppo velatamente, sia sui social che in consiglio comunale verso di noi sono false.
Noi siamo solo dei ragazzi senza alcuna esperienza né competenza politica. Amiamo però Rapallo e siamo abbattuti e disgustati nel vederla usata come una proprietà personale.
In questa lettera abbiamo riportato solamente alcuni esempi che sono gli ultimi di una lista di perplessità sull’operato di questa amministrazione.Ci siamo consultati e abbiamo deciso che scrivere sarebbe stato il miglior modo per ottenere chiarezza sui punti che abbiamo evidenziato in questa lettera e concludere quello che abbiamo iniziato lo scorso dicembre.
Vorremmo che chi ha i mezzi di cuore e di conoscenza per farlo ci aiuti a fare chiarezza sulla vicenda. All’opposizione, sia istituzionale che non, chiediamo di portare avanti l’impegno di fare luce sui fatti, esponendo la questione nelle sedi adeguate. Pare che La Procura della Repubblica, la Corte dei Conti ed Il Garante della Privacy potrebbero fare al caso. Dopo la reazione intollerante e le accuse lanciate dal signor Carlo Bagnasco siamo molto spaventati di una possibile sproporzionata ritorsione e preferiamo mantenere l’anonimato.
Noi vorremmo poter immaginare il nostro futuro in questa città e questo è un piccolo passo per renderla un po’ migliore. Grazie per l’attenzione".