Soppressione della ASL 4 e riapertura del PPI di Rapallo: l'intervento dei sindacati
Le sigle: "La sanità non può essere governata con logiche contabili, né con operazioni di facciata"

L’ipotesi di soppressione della ASL 4 Chiavarese torna a destare forte preoccupazione tra cittadini, amministratori e operatori sanitari del Tigullio: "Una proposta che, se attuata, rischia di compromettere gravemente la qualità dell’assistenza, l’autonomia territoriale e l’efficienza dei servizi." così i rappresentanti sindacali di Cisl, Cgil, Uil, Anaao-Assomed, AAROI-EMAC e FASSID.
ASL4
Il 24 luglio 2025, 29 sindaci del Levante ligure si sono riuniti a Chiavari per esprimere all’unanimità il loro netto dissenso.
“Difendere la ASL 4 significa difendere la salute dei nostri cittadini”, ha dichiarato il sindaco di Chiavari, Federico Messuti.
Anche il Distretto Socio-Sanitario 14, con i rappresentanti di Rapallo, Santa Margherita Ligure, Portofino e Zoagli, ha approvato un documento ufficiale contro l’accorpamento, sottolineando l’assenza di evidenze scientifiche che ne giustifichino l’efficacia.
Le possibili conseguenze
Secondo noi, rappresentanti dell’intersindacale della Dirigenza Medico-Veterinaria-Sanitaria, una scelta in questa direzione comporterebbe gravi conseguenze:
• Marginalizzazione dei servizi nel Tigullio, con il rischio concreto di riduzione delle prestazioni sanitarie locali.
• Perdita di autonomia gestionale di una ASL che ha finora garantito risposte tempestive e mirate.
• Disagi per l’utenza, soprattutto per anziani e persone fragili, costretti a spostamenti più lunghi e
complessi (si sottolinea che l’ASL 4 ha il primato Italiano di utenza anziana).
• Svuotamento delle strutture pubbliche, con conseguente spinta verso la sanità privata.
• Aumento della rinuncia alle cure, causato da difficoltà logistiche, tempi di attesa più lunghi e una crescente percezione di abbandono da parte del sistema sanitario.
Secondo i dati del Rapporto CENSIS 2023, già oggi oltre 4 milioni di italiani rinunciano a cure sanitarie per motivi economici o organizzativi. Un accorpamento che allontana i servizi dal territorio rischia di aggravare ulteriormente questo fenomeno, soprattutto nelle aree periferiche e nei contesti con un’elevata incidenza di popolazione anziana.
Il punto di primo intervento di Rapallo
"A rendere ancora più critico il quadro è la proposta di riaprire il punto di primo intervento presso l’ospedale di Rapallo. Una decisione che, se non accompagnata da un reale potenziamento dei servizi, rischia di trasformarsi in una illusione pericolosa per la popolazione."
"Riaprire un PPI senza personale dedicato, diagnostica, strutture di supporto e capacità di gestione delle urgenze che si possono nascondere tra i codici bianchi e verdi significa creare un falso presidio, che genera aspettative ma non garantisce risposte. I cittadini, convinti di trovare assistenza, si troverebbero di fronte a un polo incapace di gestire anche i codici minori, con aumento del rischio clinico sia per l’utenza che per il personale.
La sanità non si fa con gli annunci, ma con pianificazione, investimenti e responsabilità. Riaprire un punto di primo intervento senza una reale capacità operativa significa mettere a rischio i pazienti, illudere il territorio e scaricare il peso su chi lavora ogni giorno per garantire assistenza."
La richiesta a Regione Liguria
"Chiediamo alla Regione di fare chiarezza e aprire un confronto pubblico e trasparente con i territori. La sanità non può essere governata con logiche contabili, né con operazioni di facciata. L’ASL 4 rappresenta un modello virtuoso, radicato nel territorio e capace di rispondere alle esigenze di una popolazione complessa e in crescita, soprattutto nei mesi estivi. Il Tigullio non può essere sacrificato sull’altare della semplificazione amministrativa. Difendere l’ASL 4 significa difendere la salute dei cittadini, la professionalità dei lavoratori, l’identità e la dignità del nostro territorio."