Rapallo

Stefania Passaro si candida alla segreteria generale Coni

Idea di rinnovamento: «È arrivato il tempo di portare solo la bellezza dello sport dentro lo sport»

Stefania Passaro  si candida alla segreteria generale  Coni
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La corsa di Antonella Bellutti alla presidenza del Coni – sarebbe la prima donna presidente della storia – passa anche da Rapallo. Si, proprio cosi. Nella squadra dell’ex ciclista vincitrice di due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e Sidney 2000, c’è anche la rapallese Stefania Passaro, ex cestista di grande fama, nata, cresciuta e tuttora residente nella città del Boate, che nella sua luminosa carriera ha vinto 10 scudetti, 6 Coppe dei Campioni, 5 Coppe Italia, ha disputato 178 partite con la maglia azzurra, ha partecipato a 6 Campionati Europei (1980, 1983, 1985, 1987, 1989 e 1993), ad un Campionato Mondiale (1990), a 3 Tornei di qualificazione ai Giochi Olimpici e una partecipazione ai Giochi olimpici (XXV Olimpiade, Barcellona, 1992).

Stefania Passaro  si candida alla segreteria generale Coni

Alta 193 centimetri, per anni Stefania è stata la migliore giocatrice del campionato italiano nel suo ruolo. Dotata di agilità e di una buona “mano” anche da dietro la linea dei tre punti, era quasi infallibile ai tiri liberi. Particolarmente pugnace nel marcamento a uomo e nella lotta a rimbalzo sotto canestro. Ha giocato a livello professionistico dal 1978 al 1995 difendendo i colori di Psg Don Bosco Perugia, Vicenza, Ancona e Pool Comense.
In caso di elezione a presidente di Antonella Bellutti, la rapallese Stefania Passaro diventerebbe segretario generale del Coni, un ruolo di grandissimo prestigio ed importanza.
La Bellutti, proprio nei giorni scorsi, nel Salone d’Onore del Coni a Roma, ha presentato candidatura e squadra. Stefania Passaro ha parlato dello sport che “ama” e quello che invece “odia”, raccontando situazioni, fatti e storie nelle quale ogni persona con un minimo di esperienza sportiva non ha potuto fare a meno di identificarsi.

Lo sport

«Io non ho amato tutto lo sport che ho fatto. Ad essere sincera, a volte l’ho odiato – ha detto, pubblicamente, Stefania Passaro al momento della presentazione della candidatura della Bellutti -. Perché, fin da ragazzina, mi sono accorta che fare sport poteva essere bellissimo, ma anche, e nello stesso tempo, bruttissimo. Lo penso da 45 anni, da quando ho cominciato a frequentare le palestre della mia scuola, a nuotare nella piscina della mia città o a cercare di far canestro sui campi da basket in giro per l’Italia e nel mondo. E tuttora lo penso: lo sport può essere bellissimo ma anche bruttissimo.  Perché per anni, a scuola, ho fatto “educazione fisica” in locali che, in realtà, più che palestre, erano scantinati, bui, freddi, sguarniti di qualsiasi attrezzo, senza spogliatoi in cui cambiarci, con insegnanti-tappabuchi che preferivano leggere il giornale mentre io e i miei compagni di scuola ci sfrenavamo dietro un pallone, senza nessuna guida e nessun insegnamento, perché le materie “importanti” anche a detta degli stessi professori erano altre. In moltissime scuole, oggi, la situazione è ancora questa».
La Passaro, dunque, scende in campo in prima linea per provare a cambiare lo sport: «La candidatura di Antonella Bellutti è un’occasione unica, di fare squadra, per tutti gli atleti di ieri e di oggi. Votarla significa non avere per tutta la vita il rimpianto di non averci provato, a cambiare. C’è una frase che cerco di tenere a mente mentre, con convinzione, sostengo Antonella e immagino la vittoria dello sport che amo sull’immobilismo di tutti questi anni. E’ una frase di un poeta persiano del 13° secolo, Rumi: “Lascia che la bellezza di ciò che ami, sia ciò che fai”. È arrivato il tempo di portare solo la bellezza dello sport dentro lo sport e dentro la casa dello sport, che è il Coni. È arrivato il tempo di lasciare fuori tutto ciò che lo appesantisce, lo limita, lo svilisce».

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