l'intervista

Stefano Garbarino: il Robin Hood rapallese è già campione a 16 anni

Trionfo iridato, nei boschi di Lago Laceno, per il giovane arciere delle «Frecce di Santa»

Stefano Garbarino: il Robin Hood rapallese è già campione a 16 anni
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Ha soltanto 16 anni, ma al suo collo già risplende una preziosa medaglia d’oro. Lui è Stefano Garbarino, il giovanissimo “Robin Hood” rapallese che domenica scorsa, nei boschi di Lago Laceno in provincia di Avellino, ha dominato i campionati nazionali under 20 di tiro con l’arco 3D nella specialità longbow. «Un risultato del genere? Non ce lo saremmo mai aspettato – commenta tra gioia e stupore la mamma Rosy - Le gare vanno sempre molto bene, ma un conto sono i regionali, contro pochi avversari, un altro sono i campionati nazionali». «È un risultato che va oltre ogni mia più rosea aspettativa - ammette anche il giovane campione - Ero agitatissimo, soprattutto durante la finale (vinta per 23-10 contro Fabio Figus della “Arcieri Torres Sassari” - ndr). È stata una grandissima emozione, che ho subito voluto condividere con tutti i miei parenti, chiamandoli uno per uno».

Stefano Garbarino: il Robin Hood rapallese è già campione a 16 anni

Ed è sempre mamma Rosy a raccontarci dell’innata passione del figlio Stefano: «Ha iniziato ad amare questo sport sin da piccolissimo. Ricordo che eravamo nella nostra casa in montagna, lui aveva sì e no 5 anni, ma già costruiva da solo i primi archi con i rami che trovava nel bosco». «È vero! Avevo una curiosità pazzesca per le armi medievali – conferma sorridendo il giovanissimo campione – Così ho iniziato a realizzare archi rudimentali, formati da un semplice bastone e una corda con cui tiravo alcuni legnetti».
All’improvviso, il germoglio di quel semplice gioco d’infanzia è sbocciato in qualcosa di ben più strutturato: «Era settembre 2018. A Santa Margherita consegnarono un riconoscimento ad Alfredo Dondi (il pluricampione italiano ed europeo a squadre che poi diventerà il suo istruttore personale - ndr). Ho scoperto così dell’esistenza del gruppo sportivo locale. E allora... mi sono presentato in bocciofila, dove la squadra si allena, e mi son detto “perché non provare a tirare seriamente?”». Da quel momento ha inizio l’avventura: «Le mie prime vere frecce sono state con l’arco istintivo, poi un giorno l’allenatore della nazionale Giorgio Botto mi ha detto che gli mancava un bravo Longbow - racconta Stefano - Mi ha dato così la possibilità di provare questa specialità e di accedere alla sua squadra».
«Il tiro con l’arco 3D è una disciplina poco nota al grande pubblico - spiega Marilena Forni, che insieme a Dondi è una delle colonne portanti delle “Frecce di Santa Margherita” - A differenza del più conosciuto tiro ai cerchi che osserviamo ad esempio alle olimpiadi, si tratta di una disciplina molto dinamica e a stretto contatto con la natura. Si percepisce un grande spirito di avventura che affascina i ragazzini, ma che ovviamente anche noi grandi amiamo tantissimo. Come in una specie di simulazione di caccia, i bersagli sono sagome tridimensionali di animali che colpiamo da distanze che variano tra i 5 e i 30 metri, camminando nei boschi, da una postazione all’altra, con scarponi da arrampicata e un abbigliamento idoneo ad affrontare anche piogge e nevicate».
La faretra di Stefano è colma di talento e passione, il resto lo fanno i costanti allenamenti settimanali e le gare domenicali che disputa nei boschi di tutta Italia. Un successo dopo l’altro, con importanti piazzamenti ottenuti, fino al grande trionfo dello scorso fine settimana quando - oltre al preziosissimo oro individuale - con la maglia degli “Arcieri delle Alpi - Torino” ha conquistato anche la medaglia d’argento a squadre.
Il suo pluri-premiato istruttore intravede già in Stefano il potenziale erede per un futuro passaggio di testimone: «Spero davvero, un giorno, di poter diventare bravo quanto lui - conclude Garbarino a cui chiediamo di raccontarci i sogni futuri - Vorrei continuare a migliorarmi e un giorno ottenere l’accesso mondiali. Beh, magari provare anche a vincerli, sarebbe fantastico. E poi... e poi vorrei ricominciare da capo, con un nuovo tipo di arco, fino ad averli provati e

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