CHIAVARi

Terremoto nel consiglio di amministrazione del Torriglia

Tre consiglieri si sono dimessi: si tratta di Domenighini, Miaschi e Torchio

Terremoto nel consiglio di amministrazione del Torriglia
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Terremoto nel consiglio di amministrazione della Fondazione Torriglia di Chiavari. Tre consiglieri del CdA, Davide Domenighini, Mauro Miaschi e Andrea Torchio hanno rassegnato giovedì 8 luglio le dimissioni dal consiglio della Fondazione ad un mese dalla scadenza naturale del mandato. Le dimissioni sono state formalizzate al sindaco di Chiavari Marco Di Capua, il giorno seguente. Oltre al presidente Arnaldo Monteverde, rimangono in carica Riccardo Dellacasa, e i due consiglieri nominati dalla Società Economica Marco Glorialanza e Francesco Brunetti.

Terremoto nel consiglio di amministrazione del Torriglia

Frattura nel Cda della Fondazione I tre consiglieri erano stati nominati da Palazzo Bianco, e non intendono al momento rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale. Miaschi è stato consigliere del Torriglia dall’insediamento del presidente Monteverde nel 2017 mentre Torchio e Domenighini, sono subentrati rispettativamente a Vittorio Moro e a Paola Cavagnaro nel 2019. Le ragioni ufficiose delle dimissioni, secondo indiscrezioni, il contrasto con la linea intrapresa negli ultimi tempi dal presidente della Fondazione. I tre, infatti non avrebbero condiviso le trattative con la società Hgm, già affittuaria per 50 anni delle proprietà del Torriglia nella collina delle Grazie ed in vertenza con la Fondazione per le diverse interpretazioni tra le parti del contratto. Non condiviso inoltre, il fatto che il presidente possa oggi, ad un mese dalla scadenza del consiglio, prendere accordi con la società per progetti futuri riguardanti la collina e la piana di Preli; progetti su cui poi dovrebbe lavorare il nuovo CdA.

Entro settembre, praticamente certa la sostituzione di Monteverde Un mandato difficile e complesso soprattutto per l’emergenza sanitaria che si è abbattuta anche sulla casa di riposo di via Preli nel 2020. Non ultima l’inchiesta giudiziaria ancora in corso, sulle morti e, nel caso del Torriglia, sull’altissimo numero di contagiati all’interno della struttura. Nell’aprile 2020 il consiglio si ritenne idoneo a proseguire, dopo che era stata annunciata la richiesta di commissariamento del consiglio della Fondazione. Rifiutò l’incarico di commissario, nel mezzo dell’emergenza pandemica, il primo cittadino chiavarese Marco Di Capua. Salvo sorprese clamorose, nelle prossime settimane la giunta Di Capua non nominerà i sostituti dei dimissionari ma aspetterà di nominare entro un mese il nuovo presidente ed i nuovi membri del consiglio direttivo. Certa, in pratica, la sostituzione di Monteverde.

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