"Torrenti al collasso: a rischio tonnellate di pesce"
Righi: Tra spianamenti, pompaggi e penuria idrica alle sorgenti, non vi è speranza per la fauna ittica
"Sono mesi che non piove, si qualche burrasca di calore ai monti, che non ha bagnato neppure la polvere, tanto che molte sorgenti non buttano più ed morto o sta morendo tutto il novellame di trota mediterranea immesso in primavera e dove resta qualche pozza diventano cibo per le sorelle più grandi". A parlare è Umberto Righi, Fima Chiavari, che fa il punto della situazione dal suo osservatorio.
“Mai visto una crisi idrica di tal vastità, seccano anche le valli che da sempre davano acqua”, lo dicono i vecchi contadini, “anche se molte sono da anni captate appena escono dalla terra per gli acquedotti dei paesi, lacqua per la valle cè sempre stata, ora non abbiamo neppure l'acqua per bagnare le patate!”.
Fondo valle al collasso
Scrive Righi:
"Se le valli da trote piangono perdite di vita o vivono di stenti, il fondo valle è al collasso, ma qui non è solo la siccità la causa del prosciugamento, bensì l'esagerato pompaggio che fa inabissare lo scorrimento superficiale, ne sono l'esempio i pozzi di Coreglia Ligure (Torrente Lavagna Val Fontanabuona), che incanalano l'acqua nella rete idrica potabile che tramite tunnel sotterraneo raggiunge Rapallo e Santa Margherita Ligure. Migliaia di litri o meglio metri cubi di acqua risucchiata dalla falda del torrente Lavagna, mettendo in secca 7 km di torrente da appunto Coreglia Ligure sino a Carasco.
Forse della fauna ittica non interessa a nessuno, ma in crisi ci va tutto il comparto agricolo della piana fontanina, perché i pozzi tirano su aria, visto che l'abbassamento di falda si stima di oltre 30 metri (dati di pompaggio e di abbassamento falda che IREN si guarda bene di non rendere pubblici). E a questo punto ci chiediamo perché chi di dovere non controlla e ferma questo abuso e spreco di risorsa pubblica, che sta creando un enorme danno alla collettività della valle?"
Quei pesci sotterrati nell'indifferenza totale e le denunce
Righi punta il dito anche su cosa ha fatto il Comune di San Colombano:
" Ma non è tutto, in una situazione di estrema difficoltà per i pesci, c'è pure un Comune, quello di San Colombano Certenoli, che ha dato ordine di pulire il letto del torrente Lavagna dagli ingombri di ghiaia e arbusti, spianando il letto a mo di autostrada, arrivando a riempire pure le poche buche con acqua e sotterrando i pesci senza chiedere almeno il loro recupero e trasferimento preventivo.
A nulla sono valse le proteste dei residenti a simile strage, e per risposta tanto son pesci che non servono a niente. Peccato che tra le specie ittiche che popolano il torrente Lavagna troviamo l'Anguilla, il Barbo, il Vairone e l'Alborella che sono oggetto di tutela da leggi Europee e classificata specie Autoctona dal Ministero della Transizione ecologica ed al centro di una politica gestionale che impone il massimo rispetto e la salvaguardia degli ambienti in cui vivono vietando di fatto qualsiasi interferenza o motivo che ne pregiudichi la sopravvivenza e la riproduzione.. Penso che il Ministro Cingolani dovrà preoccuparsi non poco di come viene interpretata la legge e con che sfrontatezza si ignorano le più elementari basi di tutela ambientale. Ovviamente sono state presentate denunce e chi di dovere accerterà i vari reati .
Cosa ci aspettiamo da domani: come pescasportivi siamo molto preoccupati per la sopravvivenza dei pesci, visto che non piove e non si riducono i pompaggi, occorrerà mettere in salvo il pesce prima che muoia, ma per fare ciò la Regione deve fare un decreto che autorizzi il personale qualificato al recupero dei pesci e trasferimento in luoghi ancora sicuri. E non si capisce perché la Regione avendo anche fatto il decreto di pericolo incendi ben oltre un mese fa, non abbia proceduto ad organizzare squadre di intervento per monitorare e mettere al sicuro la fauna ittica nei tratti in secca.
Tanto per chiarire, non si può andare nel torrente con secchi e retini e spostare dei pesci, senza una specifica autorizzazione si è passibili di denuncia per bracconaggio con risvolti penali. Proprio così, in Italia se salvi dei pesci ti ingabbiano se invece prosciughi un torrente o sotterri i pesci con le ruspe, il burocratico investigativo è talmente complesso che alla fine si trova il cavillo per farla franca".