Toti: «Chiudiamo un anno straordinario per la Liguria»
Il presidente della Regione: «Crescono Pil, occupazione, esportazioni e turismo»
Nel suo messaggio di auguri per il giorno di Natale, diffuso dunque ieri, lunedì 25 dicembre, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha anche stilato un resoconto per quanto concerne vari aspetti riguardanti la nostra regione.
Il resoconto di Toti
«Quello che si chiude è stato un anno importante - ha detto Toti -, in cui la Liguria ha dimostrato una grande capacità di crescita. Chiudiamo un anno straordinario: gli occupati sono cresciuti come non accadeva da anni di quasi il 16% dal 2014, così come sono calati i Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, segno che l’ottimismo ha prevalso. Il nostro Pil, la ricchezza complessiva che il “sistema Liguria” produce, è cresciuto più di quello dell’Italia e anche di quello delle Regioni del Nord Ovest, come la Lombardia e il Piemonte, che da sempre trainano l’economia del nostro Paese. Restano, certo, molte le incertezze nel futuro: la guerra russo-ucraina con il suo carico di dolore, di morti e di profughi che anche noi ospitiamo nella nostra regione, il nuovo conflitto in Medio Oriente, quella guerra israelo-palestinese che non riusciamo a fermare, e poi ancora la crisi del Canale di Suez, che lancia un’ombra di preoccupazione sui traffici mondiali e per la quale si sta correndo al riparo. Nonostante tutto questo, il nostro sistema economico sociale e il sistema di imprese del nostro territorio ha dimostrato una gigantesca vitalità: ce lo dicono l’esportazione dei nostri prodotti, da quelli agroalimentari come il pesto, che stiamo portando come ambasciatore della Liguria in giro per il mondo, ma ce lo dicono anche i numeri del turismo con quasi un 4% di crescita dopo un 2022 che era già stato straordinario per i risultati ottenuti. Non molti territori del nostro Paese e del Mediterraneo possono dire lo stesso. I nostri turisti, anche gli stranieri, sono cresciuti quasi del 4% mentre in altre Regioni abbiamo visto un segno meno dell’1-1,5%: anche questo è segno di una grande vitalità, che dimostra come la Liguria sia tornata ad essere visibile e di moda. Tutto questo vuol dire posti di lavoro, occupazione, ricchezza, prospettive per i nostri giovani».
«Nella legge di bilancio della Regione, la legge con la quale programmiamo le politiche del nostro prossimo futuro - ha spiegato il presidente della Regione Liguria -, abbiamo voluto spingere ancora più avanti la Liguria ma senza lasciare nessuno indietro, a cominciare dalle persone più deboli e fragili. Abbiamo confermato 16 milioni di euro per aiutare le gravissime disabilità, abbiamo deciso di non aumentare l’abbonamento ai pendolari che usano i treni anche se nel 2024 l’intera flotta regionale di 43 treni sarà completamente rinnovata, diventando la flotta più moderna di questo paese, che avevamo ereditato come quella più vecchia. Abbiamo deciso che chi va a scuola fino ai 19 anni non deve pagare l’abbonamento del treno e chi va all’università fino ai 26 anni debba avere uno sconto del 50%. Per aiutare tante famiglie in un inverno demografico, che è il vero problema dell’Italia e della nostra regione, tutte le famiglie possono avere asili nido gratuiti se guadagnano meno di 35mila euro di Isee sociale. Tanti ragazzi potranno frequentare palestre e centri sportivi con la Dote Sport da oltre due milioni di euro della Regione. Visto che l’inflazione ha fatto tanto male alle nostre tasche, in questi mesi abbiamo deciso di far correre la Liguria, dare posti di lavoro, creare ricchezza, occupazione, futuro con le 1000 infrastrutture in costruzione in questo momento che stanno cambiando la faccia del nostro territorio, senza dimenticarci di chi è rimasto più indietro e di chi vuole andare veloce come la nostra Liguria e magari avere uno o due figli, cosa che è una benedizione per loro ma è anche una necessità per l’intero nostro territorio».
«Si critica molto la sanità - ha aggiunto Toti - che, certo, vive un momento di difficoltà: è sempre più difficile per errori del passato, non attribuibili a nessuno di noi, avere medici e infermieri perché servono professionalità per le quali occorrono anni e anni di studio e di lavoro perché possano operare. Però bisogna tenere conto che nei nostri ospedali lavorano con tanta buona volontà tantissimi professionisti di straordinaria qualità e generosità e a loro bisogna dare anche una mano e del sostegno, non solamente delle critiche. In questa legge di stabilità abbiamo investito altri 50 milioni di euro proprio per non scordarci dei tanti cittadini che aspettano un esame diagnostico, con le gare per farne di più che sono già partite, o piccole operazioni che magari non comportano un rischio di vita ma recano comunque un grave disturbo alla vita di ciascuno».