Un anno di amministrazione Messuti, il giudizio delle minoranze
Ecco gli argomenti in campo

A Chiavari riflettori puntati sui giudizi delle minoranze nei confronti del primo anno di attività dell'amministrazione del sindaco Federico Messuti.
Scuole a Chiavari
«Il tema delle scuole vede presenti diverse problematiche che, in questo anno di amministrazione, non sono state oggetto di migliorie sostanziali, fatto grave se si considera che, per alcune di queste, era possibile accedere a fondi PNRR dedicati. In particolare, le problematiche maggiori riguardano:
- asili nido pubblici: all’insufficienza del numero di posti a disposizione delle famiglie; infatti, circa 70 bambini tra quelli che hanno fatto domanda rimangono esclusi proprio per la carenza di posti. Il Governo ha messo a disposizione dei Comuni, tramite il PNRR, oltre due miliardi di euro per la realizzazione di nuovi asili nido o per la ristrutturazione di edifici già esistenti. L’amministrazione comunale di Chiavari ha deciso di non attingere ad un “settore” strategico e di fondamentale supporto alle famiglie.
- forte carenza di spazi per attività extrascolastiche: Chiavari raccoglie una grande fetta di ragazze e ragazzi che arrivano dalle vallate limitrofe. Il tema degli spazi però non riguarda solo loro, ma riguarda anche tanti ragazzi e ragazze di Chiavari. L’amministrazione comunale dovrebbe lavorare costantemente per rendere fruibili ai ragazzi e alle ragazze, spazi pubblici utilizzabili negli orari post-lezione, ma invece si continua a non vedere nulla di tutto questo.
- polo scolastico in colmata: su questo tema emerge una grossa questione che l’amministrazione tenta di nascondere, ed è quella relativa al depuratore di vallata. Nell’area di colmata infatti è in progetto la realizzazione del nuovo depuratore di vallata, quest’opera però comprometterà fortemente ogni tipo di sviluppo dell’area, ma, ancora una volta, l’amministrazione tenta di raccontare verità parziali (e a loro convenienti) omettendo di raccontare che per il progetto del polo scolastico non esiste alcuno studio di fattibilità in relazione alla coesistenza di depuratore e polo stesso.
- il caso degli spazi per il comprensivo 1: in occasione di quella vicenda l’amministrazione ha mostrato uno dei suoi lati peggiori, a farne le spese saranno però le bambine ed i bambini del comprensivo 1 che si vedranno quindi costretti a svolgere le loro attività ordinarie e di laboratorio in spazi ridotti. La scelta dell’amministrazione risulta ancora più scellerata considerato che entro il 2026 dovrebbe essere ultimato il nuovo edificio alle Mazzini. Crediamo che si sarebbe dovuto prorogare il contratto di affitto proprio fino alla realizzazione del nuovo edificio, in modo da rispondere alle richieste di nuovi spazi che da molto tempo arrivano dai dirigenti e dai genitori del comprensivo 1».
Antonio Bertani
Piste ciclabili
«Il modus operandi della amministrazione chiavarese è sempre lo stesso: interventi (fatti male) a spotvsenza una visione comune e di lungo periodo e la progettazione delle piste ciclabili ne è l’esempio forse più lampante. Il punto non è essere contrari o a favore delle piste ciclabili, il punto è riuscire a realizzare un progetto di mobilità sostenibile che, invece, il Comune ha scelto deliberatamente di non prendere in considerazione, portando avanti scelte di principio senza un progetto condiviso che copra e studi in maniera dettagliata tutto il territorio comunale, con la partecipazione dei cittadini. Le criticità della rete sono sotto gli occhi di tutti: piste ciclabili che si bloccano all’improvviso sfociando per strada o su marciapiedi, marciapiedi stretti che diventano ancora più stretti, e di difficile percorribilità, perché sono stati “divisi” tra la possibilità di percorrerli in bici e a piedi, piste di difficile percorrenza tra curve e dossi (sembrano spesso dei percorsi ad ostacoli più che delle piste ciclabili). Manca integralmente la visione di una mobilità sostenibile e di un piano del traffico. Per la sua realizzazione occorre confrontarsi con le realtà limitrofe, ma questa amministrazione ne è incapace!: la scelta dell’eliminazione del capolinea in Piazza Nostra Signora dell’Orto ne è la prova lampante».
Barriere architettoniche
«Nonostante gli impegni, anche dal punto di vista dell’abbattimento delle architettoniche poco o nulla è stato fatto. Le stesse criticità segnalate un anno fa sono rimaste irrisolte. Le barriere architettoniche sono limitanti non solo per chi ha una ridotta mobilità, ma anche per i genitori con i passeggini e persone anziane, rendendo Chiavari una città NON accessibile per tutti».
Mirko Bettoli
Stadio comunale
«La problematica inerente la gestione dello Stadio Comunale di Chiavari deve essere necessariamente risolta in tempi brevi perché la Virtus Entella è la squadra dei chiavaresi. Non è accettabile che una buona amministrazione comunale non sia in grado di trovare una semplice soluzione di continuità con il passato e ponga interessi e dissidi personali avanti all’interesse nella gestione del bene comune. La Virtus Entella ha dichiarato apertamente che non parteciperà al bando; se lo stadio comunale non verrà assegnato a nessuno il Comune di Chiavari potrebbe assumere la gestione dell’impianto in proprio, esponendosi così a notevoli rischi e ulteriori ingenti costi di manutenzione ed uso di impianto che compirà 90 anni a breve. Tutto questo andrà a ricadere nelle tasche dei cittadini chiavaresi!»
Alessandro Calcagno
Depuratore
«Io e il gruppo che mi appoggia e mi ha appoggiato alle scorse elezioni temiamo che Chiavari diventi solo la capofila delle fogne e su di essa si abbatta la sciagura depuratore che, secondo noi, avrà riflessi negativi su:
Economia: sacrifichiamo alla depurazione una zona che, con strutture sportive o centri direzionali poteva dare una svolta e fermare l’emorragia dei giovani che si trasferiscono per lavoro
Vivibilità per almeno 5 anni di lavori paralisi del traffico, perdita campi da calcio in colmata (con danno per bambini e società dilettantistiche) e perdita parcheggi in colmata totale. Terminati i lavori si perderanno centinaia di parcheggi rispetto ad ora e tutto ciò avrà conseguenze sul commercio chiavarese, i bambini e le società dilettantistiche per a
Fronte mare funestato dagli odori, e attraversato quotidianamente dai camion che trasportano il secco residuo.
Porto sotto il camino del depuratore…da bandiera blu…. Diventerà marrone?
Ecosostenibiità: revampando il depuratore di Preli si eviterebbero i 5 anni in cui, operativo quello vecchio, anche Chiavari entrerebbe in infrazione. Facendo depuratori più piccoli, meno energivori secondo me si farebbe prima a mettere in regola i comuni con la depurazione e si eviterebbe di sprecare tutta l’acqua dolce depurata che con il mostro depuratore di vallata sarebbe buttata in mare»
Silvia Garibaldi
Piscina del lido
«Nel progetto attuale della Piscina Olimpionica del Lido non c'è traccia della copertura e neppure delle tribune da 800 posti, come approvato dalla D.G.C.83 del 20 maggio 2021 su cui veniva attivata la procedura per accedere ai fondi di Rigenerazione Urbana e PNRR, dove tali elementi erano contenuti.
La piscina olimpionica che sarà scoperta e con solo 250 posti e soprattutto con un utilizzo parziale, se va bene, di 6 mesi all'anno perché priva di copertura telescopica che ne consentirebbe l'utilizzo annuale.
Oggi l'impianto risulta solamente per competizioni di tipo nazionale, contrariamente alle parole del sindaco Messuti, che su un quotidiano locale il 25/12/2022 dichiarava la presenza di «oltre 400 spettatori» per «ospitare competizioni di tipo sovranazionale».
Quale sarà il ritorno turistico, culturale e non da meno commerciale sulla città?
Ben poca cosa per un finanziamento di circa 6.000.000 euro?
L'amministrazione si è trincerata dietro una “causa assetto idrogeologico” e a una Soprintendenza che non gradiva la copertura telescopica. Con quali pareri scritti?
Come mai il Sindaco Messuti si è fatto chiudere le porte dagli Enti Sovraordinati mentre il Comune di Camogli ha "sfondato muri" per la copertura telescopica della sua Piscina che si trova nel Parco di Portofino?»
Giovanni Giardini
Teatro Cantero
«Ad agosto dello scorso anno, mentre la Giunta Messuti, appena insediata, si è aumentata lo stipendio nella misura massima possibile, utilizzando i fondi comunali, i consiglieri comunali Giardini e Orecchia hanno presentato, invece, una mozione per sollecitare il Comune ad attivarsi per la riapertura del Teatro Cantero, chiuso da oltre 6 anni. Da allora, purtroppo, alle promesse elettorali ed a tante parole di questa maggioranza, sono seguiti ben pochi fatti concreti. Per stabilire il reale valore del teatro, invece, di chiedere subito una perizia imparziale all’Agenzia delle Entrate, costata alle casse comunali 3.790,00 €, l’Amministrazione ne ha richiesto prima anche una ad un professionista privato, costata altri 6.276.90 €. Dopo la proposta di Di Capua dell’acquisto del teatro da parte del Comune, ha fatto seguito quella di Messuti dell’acquisto da parte di una fondazione da creare con i Comuni del Tigullio e i privati sul modello “Capitale della Cultura”. Ma di questo percorso, a parte alcuni incontri, se ne sono perse le tracce. Nel frattempo, i consiglieri comunali di maggioranza, evidentemente scettici sul reale impegno del loro Sindaco, hanno presentato un ordine del giorno discusso nel consiglio comunale del 24.02.2023 per sollecitare l’Amministrazione a coinvolgere il Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza per inserire il teatro in un progetto di recupero interamente finanziato, ma anche questa iniziativa sembra essere rimasta lettera morta. Il sindaco ha annunciato che il Comune sarebbe disposto a investire un milione di euro per l’acquisto, ma non risulta che tali risorse siano previste neppure a bilancio e non si sa da quali opere pubbliche verrebbero stornate. Ad oggi, non abbiamo ancora contezza del piano economico completo dei costi per l’acquisto del teatro, la ristrutturazione e l’adeguamento, nonché dei possibili ricavi derivanti dall’attività, a cui avrebbe dovuto lavorare l’assessore al bilancio, Michela Canepa, ma non risulta che abbia ancora predisposto nulla. L’amministrazione Messuti, inoltre, non è stata ancora in grado di riferire se la proprietà sia disponibile a vendere l’immobile a tale fondazione e a quale prezzo.
Eppure il sindaco aveva pubblicamente assicurato «se non ci saranno intoppi prima dell’estate avremo le idee chiare». Purtroppo le uniche idee chiare che abbiamo finora sono che l’estate è iniziata da un mese, un anno è già passato e la commedia di Messuti va avanti, ma con il teatro ancora chiuso».
Nicola Orecchia