Il bilancio

Un milione e mezzo di euro alla Diocesi di Chiavari dai fondi dell’8xmille

Sosterranno gli interventi di carità, la pastorale e la manutenzione degli edifici di culto

Un milione e mezzo di euro alla Diocesi di Chiavari dai fondi dell’8xmille
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Un milione e mezzo di euro per sostenere le attività di culto e pastorale, per gli interventi di carità sul territorio e per la manutenzione degli edifici di culto. È la somma assegnata alla Diocesi di Chiavari dai fondi dell’8xmille e che sarà impiegata nell’anno in corso.

I dettagli

Nel dettaglio si tratta di 536.254,66 euro per le esigenze di culto e pastorale e di 510.276,20 euro per gli interventi caritativi. Dai fondi nazionali, inoltre, sono arrivati 490.000 euro per interventi di manutenzione degli edifici di culto.

Tra i lavori sostenuti ci sono quelli alla chiesa di Sant’Antonino in Sanguineto, alla chiesa di Sant’Antonio di Pontori in Val Graveglia, alla chiesa di San Lorenzo di Borzonasca e all’ex asilo della parrocchia di San Marziano a Carasco.

I fondi pervenuti dall’8xmille sostengono molteplici progetti di carità su tutto il territorio attraverso la rete Caritas, così come le attività pastorali diocesane. Il rendiconto è pubblicato online sul sito www.diocesichiavari.it nella sezione dedicata accessibile dalla home-page.

Domenica prossima, 5 maggio, si terrà la Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica.
L’8xmille è la destinazione di una parte delle tasse sul reddito per finalità volte a soddisfare interessi primari della persona che sono costituzionalmente garantiti e prefissati dalla legge. Non ha, pertanto, alcun costo per il singolo. Anche i contribuenti esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi possono ugualmente effettuare la scelta per la destinazione dell’8xmille dell’Irpef, firmando sino al 15 ottobre.

"Le somme raccolte dalla Chiesa italiana - ricorda la Diocesi di Chiavari - servono per sostenere le attività di culto e pastorale, per il sostentamento dei sacerdoti diocesani e per gli interventi di carità in Italia e nei paesi in via di sviluppo.
La Chiesa destina circa un terzo delle risorse per andare incontro ai bisogni delle famiglie economicamente fragili, delle persone senza fissa dimora, degli anziani, di chi ha bisogno di ambulatori per curarsi, per progetti di formazione e prevenzione per bimbi e
ragazzi a rischio devianza e molto altro ancora, senza alcuna distinzione.

Va registrato come i fondi negli ultimi anni siano in costante diminuzione a causa del calo delle persone che firmano a favore della Chiesa cattolica. È prezioso ricordare come dietro ad ogni firma ci siano storie, persone, esperienze: una rete di piccoli o grandi gesti d’amore che può essere concretamente sostenuta da tutti".

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