Urologia, il reparto del Galliera ottiene la certificazione "ERAS"
Il riconoscimento premia la qualità del suo percorso chirurgico
Il 4 novembre scorso, L’Urologia dell’E.O. Ospedali Galliera di Genova, unica in Italia, ha ottenuto la certificazione internazionale “ERAS” (Enhanced Recovery After Surgery) che premia la qualità del suo percorso chirurgico. Dal punto di vista pratico, si tratta di un insieme di misure distinte in fase pre-operatoria, intra-operatoria e post-operatoria, che hanno l’obiettivo di ridurre lo stress provocato dal gesto chirurgico, accelerare la ripresa del paziente ed abbreviarne la degenza. Un percorso della durata di un anno, in partnership con Medtronic Integrated Health Solution, in grado di garantire soluzioni agli ospedali affinché possano migliorare i percorsi e gli esiti di cura, contestualmente a una analisi delle opportunità di ottimizzazione delle performance operative ed economiche del centro.
Il riconoscimento
L’équipe di urologia del Galliera, diretta dal dott. Carlo Introini e coordinata nel percorso peri-operatorio dall’ anestesista dott.ssa Claudia Brusasco, ha iniziato questo iter di miglioramento a partire dal 2018. Da allora, è stato creato un team multisciplinare composto da un insieme di figure professionali implicate nel percorso “ERAS” (urologo, anestesista, infermieri di pre-ricovero di sala operatoria e di reparto, stomaterapista, fisiatra e fisioterapista, oncologo).
L’introduzione del programma ERAS nella gestione del paziente operato di nefrectomia, nefrectomia parziale, prostatectomia radicale ed in particolare di cistectomia radicale sia in video-laparoscopia o robotica, sia con tecnica open, ha radicalmente cambiato la tradizionale gestione del paziente, permettendo nell’arco di poco tempo (2-3 giorni), la totale ripresa della sua autonomia in termini di mobilizzazione, alimentazione e controllo del dolore.
«Questa certificazione internazionale - spiega il dott. Introini - rappresenta il traguardo di un iter faticoso, complesso, dettato principalmente dalla necessità di offrire ai pazienti dei percorsi sicuri ed efficaci, ma anche un punto di partenza per continuare a lavorare in questo senso, per ottimizzare sempre di più tali percorsi, per accompagnare i pazienti in questo intervento estremamente impegnativo fisicamente e psicologicamente, per raccontare e condividere la nostra esperienza con altre realtà ospedaliere, con l’obiettivo di continuare a crescere ed eventualmente poter diventare centro di eccellenza europeo e centro trainer per altre aziende che vogliano intraprendere questo percorso».
L’urologia del Galliera, per ottenere la certificazione ERAS, ha inserito in un database internazionale i dati retrospettivi di 50 pazienti sottoposti a cistectomia radicale ed i risultati sono stati analizzati e presentati in occasione di un seminario tenutosi lo scorso anno a Losanna. Nei mesi successivi sono state eseguite delle implementazioni: ottimizzazione della fase preoperatoria con una migliore preparazione dei pazienti (prehabilitation); inserimento nel percorso di figure professionali importanti quali oncologa, dietista, fisioterapista e psicologa; implementazione della standardizzazione di gestione intraoperatoria e programma di formazione del personale infermieristico di reparto. A luglio 2024 si è tenuto un ulteriore seminario, nel corso del quale sono stati presentati i dati delle prime cistectomie radicali eseguite seguendo il protocollo ERAS implementato. Da allora ad ottobre, tutti i pazienti sottoposti a cistectomia radicale (n° 26) sono stati gestiti integralmente secondo tale percorso ed i risultati sono stati presentati al seminario conclusivo che si è tenuto il 4 novembre 2024, in seguito al quale l’urologia del Galliera ha ottenuto la certificazione internazionale.
Confrontando i primi 50 pazienti e i 26 successivi, si è riscontrata una riduzione dei tempi di degenza medi da 11 a 8 giorni e una riduzione delle complicanze complessive dal 56% al 33%, con una diminuzione anche delle complicanze minori dal 52% al 29%.
«L’esperienza “ERAS” in un gruppo che già seguiva per propria pratica clinica un protocollo piuttosto articolato - sottolinea la dott.ssa Brusasco - è stata una stimolante occasione per crescere ulteriormente, a conferma di quanto margine ci sia sempre per migliorare e di come la creazione di un team motivato, dedicato, tenace e disponibile alla collaborazione costante, sia la chiave di un’ ottima gestione clinica dei nostri pazienti».
La riduzione dei tempi di degenza è un chiaro segnale di come il protocollo ERAS acceleri la ripresa post-operatoria dei pazienti e di conseguenza, ciò porta ad minore impatto sulla spesa sanitaria, ad una maggiore disponibilità di posti letto ed anche ad un incremento della produzione del reparto, con possibilità di aumentare il numero di interventi chirurgici programmabili.