L'affondo

Vaccini bronchiolite, Pastorino: «Liguria fanalino di coda»

Il consigliere regionale: «Bucci segue l’esempio poco virtuoso dei suoi predecessori: promesse e nessuna risposta certa»

Vaccini bronchiolite, Pastorino: «Liguria fanalino di coda»
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Vaccini bronchiolite, Pastorino: «Liguria fanalino di coda, Bucci segue l’esempio poco virtuoso dei suoi predecessori: promesse e nessuna risposta certa».

L’affondo del consigliere regionale Gianni Pastorino

«È facile dire che non ci siano ritardi quando si è già indietro di settimane rispetto al resto del Paese - esordisce il consigliere regionale Gianni Pastorino -. Mentre il presidente Marco Bucci rassicura che la campagna vaccinale contro la bronchiolite partirà entro la fine del mese, in regioni come l'Emilia-Romagna, il Veneto e la Toscana si è già iniziato da settimane: rispettivamente il 21 ottobre, il 22 ottobre e il 4 novembre. Perché la Liguria, ancora una volta, è ultima?»

«Le famiglie liguri, i pediatri e gli operatori sanitari - continua Pastorino - sono stati lasciati senza indicazioni chiare e, ad oggi, non sanno quando potranno contare su una copertura vaccinale efficace per proteggere i neonati, le bambine e i bambini più piccoli. Solo il 4 novembre ho sollecitato la Regione a intervenire tempestivamente e ieri anche i pediatri hanno scritto al Presidente Bucci, ma abbiamo assistito a continui rinvii e vaghe promesse».

«Mentre Bucci parla di accordi pronti e gare per la fornitura che scadono a fine mese, i dati nazionali ci mostrano che altre regioni sono già in piena campagna vaccinale - prosegue Pastorino -. La salute delle nostre bambine e bambini non può attendere. Chiedo al Presidente Bucci di smettere con la propaganda e di presentare un piano d'azione chiaro e, se proprio vuole sbattere i pugni come riportano i media in questi giorni, lo faccia con questo Governo per la distribuzione equa delle dosi, con date certe per l’inizio delle vaccinazioni. E la smetta il Presidente Bucci di dare incarichi o consulenze onerose a chi come Gratarola, che lo ha preceduto, è proprio la causa di questi ritardi».

 

«La tutela della salute pubblica - conclude Pastorino - richiede serietà, programmazione e tempestività, non giustificazioni tardive».

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