Lavagna

Vincolata la piana dell’Entella, Melandri: “Basterà a salvarla?”

“Basta ripristinare il seggiun laddove è stato danneggiato, per garantire lo stesso livello di sicurezza“ afferma il portavoce del comitato

Vincolata la piana dell’Entella, Melandri: “Basterà a salvarla?”
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“Finalmente è stato approvato il vincolo sulla piana dell’Entella; provvedimento atteso da oltre sei mesi, il cui procedimento era stato iniziato anni fa da Italia Nostra in virtù del rilevante bene ambientale, che tale territorio rappresenta, come misura per preservarlo dalle opere devastatrici delle nuove difese spondali, rispetto alle quali la Città Metropolitana, in accordo con la Regione Liguria, ha comunque deciso di iniziare i lavori”: a dirlo è Giovanni Melandri, portavoce del comitato “Giù le mani dal fiume Entella”.

“È fondamentale ricordare che il seggiun napoleonico, l’argine che, per quanto in taluni tratti sia stato danneggiato dai suddetti lavori, in oltre duecento anni, ha sempre retto alle piene del fiume, per cui sono note le posizioni contrarie alle opere proprio, fra gli altri dei Comuni di Lavagna e di Chiavari, tanto è vero che manca persino l’accordo di programma, quindi il titolo di legittimità per tali lavori, che si risolvono in una colata di cemento, in luogo dell’attuale argine, che è invece ecocompatibile, con compromissione di quel bene ambientale che, con tale provvedimento, s’intende tutelare.

Basta ripristinare il seggiun laddove è stato danneggiato, per garantire lo stesso livello di sicurezza che le nuove opere si prefiggono di raggiungere, risultando così del tutto inutili e di fatto solo dannose da ogni punto di vista.

Sottolineo quanto sopra, tenuto conto che, con l’occasione del Salone Nautico la Ministra del Consiglio Giorgia Meloni si è incontrata con il Governatore della Regione Liguria, definendo con la circostanza gli ulteriori finanziamenti destinati alla Liguria per coprire i maggiori costi di diverse opere infrastrutturali, fra cui ulteriori 2,5 milioni di euro per interventi di mitigazione del rischio idraulico sul bacino dell’Entella, che non servirebbero se l’intenzione fosse di fermare i lavori e di ripristinare i danni finora arrecati.

Che dire poi dell’altrettanto sciagurato progetto del maxi depuratore nella colmata a mare di Chiavari, a cui dovrebbero confluire i reflui anche di tutte le vallate dell’entroterra, tramite condotte collocate sotto la sponda chiavarese dell’Entella?

Sarebbe un paradosso se il vincolo non evitasse tutto ciò e la piana dell’Entella dovesse comunque subire lo sfregio di tali assurde opere”.

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