Diga Perfigli

Vincolo paesaggistico sul fiume Entella

Le reazioni di Legambiente e "Giù le mani dal fiume Entella": Che la politica ne tenga conto

Vincolo paesaggistico sul fiume Entella
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La commissione regionale per le dichiarazioni di notevole interesse pubblico ha approvato in questi giorni la proposta di tutela paesaggistica e ambientale della piana dell'Entella, ove grava - come è noto - la realizzazione del contestatissimo argine: una progettualità che affonda le proprie radici ideative e tecnico-realizzative nell'ultimo scorcio del secolo scorso.
"Ci si aspetta che la Città Metropolitana ne tenga conto, interrompendo l’esecuzione dei discussi lavori di mitigazione del rischio idraulico sul fiume Entella, che consistono principalmente nella costruzione dei noti quanto devastanti muraglioni d’argine in cemento, che stravolgerebbero l’intero paesaggio, mosaico di biodiversità, miracolosamente sfuggito alle stagioni dell’urbanizzazione selvaggia, che così profondamente hanno inciso sul nostro territorio.
"Il predetto progetto non tiene conto, inoltre, delle disposizioni della normativa più recente in materia, in particolare nel sottolineare la necessità di prioritari interventi non strutturali e neppure è previsto il ricorso a tecniche di ingegneria ambientale, di cui proprio il “seggiun”, l’antico argine napoleonico, che paradossalmente sarebbe demolito dai nuovi lavori, rappresenta uno splendido esempio, infatti, in oltre 200 anni di storia, non è stato mai superato da nessuna piena" commentano in una nota dall'associazione "Giù le mani dal fiume Entella".
Da Legambiente Cantiere Verde:
"Le associazioni ambientaliste, la società civile organizzata, gli amministratori locali, numerosi tecnici e studiosi hanno evidenziato negli ultimi anni e mesi le gravi aporie insite nell'operazione "Diga Perfigli" capaci di impattare in maniera nefasta non solo su istanze legate al paesaggio, ma coinvolgendo anche quelle inerenti alle tradizioni, alla storia, alla cultura e alla memoria locali.Invitiamo gli amministratori pro tempore di Città Metropolitana a compiere quel saggio passo indietro, desistendo dall'intento realizzativo e rivedendo radicalmente - come richiesto da più parti - l'accordo di programma per la mitigazione del rischio idrogeologico del corso d'acqua.

Se la logica dell'imposizione dall'alto della costruzione di infrastrutture vede la netta contrarietà della popolazione - la diretta interessata alle opere vogliamo ricordare - e se le proposte alternative elaborate dal basso non vengono recepite dalla governance politico amministrativa, allora suggeriamo e proponiamo un percorso - una road map - rigorosamente istituzionale incentrato sull'approccio del middle out in grado di rispondere ai reali bisogni della cittadinanza in maniera efficace, efficiente e pertinente.

La proposta del parco agro-fluviale dell'Entella non è più eludibile! Invitiamo i rappresentanti politici del comprensorio del Tigullio di alzare la voce e la mano nei consessi istituzionali sovraordinati nei quali siedono: è il momento di avere e di dimostrare coraggio!"

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