Voltino di Mezzanego, via libera al transito dei mezzi senza limiti di altezza
L'assessore regionale Giampedrone: "Promessa mantenuta grazie a sinergia con MIT, ANAS e territorio"
Si sono definitivamente conclusi, con la rimozione anche dei new-jersey, i lavori per la demolizione del voltino di Mezzanego sulla statale 586, nell’entroterra genovese. Oggi il sopralluogo dell’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Raul Giampedrone insieme al viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti Edoardo Rixi, al sindaco Danilo Repetto e alla responsabile Anas per la Liguria, Barbara Di Franco.
Oggi è possibile il passaggio dei mezzi senza limiti di altezza lungo la strada di collegamento con le valli Stura e Aveto fino all’Emilia Romagna.
L’assessore Giampedrone sottolinea che
“questa statale costituisce un asse di collegamento strategico tra l’entroterra e la costa oltre che tra due regioni limitrofe. Questo risultato è una promessa mantenuta. Siamo partiti da un’emergenza, un incidente avvenuto poco più di un anno fa: da lì abbiamo lavorato non solo per risolvere l’emergenza ma anche per fare un passo avanti. L’intervento che si è concluso è un esempio della proficua collaborazione tra diversi soggetti istituzionali, a partire dalla Regione e dal ministero delle Infrastrutture: stiamo già lavorando anche con Anas e i Comuni del territorio per arrivare ad una soluzione definitiva con l’ampiamento della carreggiata, garantendo così anche un ulteriore sviluppo di questo bellissimo entroterra in termini turistici ed economici. Per il resto, è stato appena approvato definitivamente il Piano infrastrutturale legato ai Fondi di Sviluppo e Coesione, firmato l’anno scorso dalla Regione con il presidente del Consiglio Meloni: si tratta di oltre 21 milioni di euro per una quarantina di interventi su strade secondarie in tutta la Liguria, già con progetti esecutivi che vedremo realizzati entro i prossimi tre anni”.
“L’intervento sulla statale 586 è la prova tangibile che è possibile portare avanti progetti infrastrutturali in modo efficiente e tempestivo – dichiara il viceministro Rixi -. Inoltre, si stanno avviando i lavori di progettazione per ampliare definitivamente la strada per Santo Stefano d’Aveto. Sull’accordo di programma di Anas del 2024 ci sono tante opere previste per l’entroterra ligure, soprattutto per sistemare le linee di penetrazione dalla costa all’interno. Tra queste, a breve partirà il rifacimento del ponte sullo Stura a Campo Ligure, l’adeguamento della strada statale del Sassello e il completamento del Traforo dell’Armo-Cantarana, una delle incompiute degli ultimi 20 anni. A settembre inizieranno anche i lavori per permettere alla Val Fontanabuona un accesso diretto all’autostrada ed evitare la congestione del nodo tra Chiavari e Lavagna. Tanti progetti con un cronoprogramma definito per limitare al massimo i disagi sui territori”.
"La messa in sicurezza della struttura del portico rappresenta uno straordinario risultato – aggiunge il sindaco Danilo Repetto -. Ora, lavoriamo tutti insieme con Regione, ministero e Anas per raggiungere il secondo step: l'allargamento della strettoia".
-“Un buon lavoro di squadra ha portato in tempi brevi a risolvere una questione pendente da anni: quella della demolizione del ‘voltino’ di Mezzanego. Una situazione di cui mi sono occupato in prima persona e che ho seguito su mandato del viceministro Edoardo Rixi, recandomi anche più volte a Roma. Grazie al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad Anas, al sindaco di Mezzanego Danilo Repetto, oggi abbiamo inaugurato la nuova viabilità sulla Strada Statale 586 della Val d’Aveto. Significa più visibilità e più sicurezza per gli automobilisti che vi transitano. Un primo intervento eseguito dopo la caduta di calcinacci dal voltino che avevano reso pericolosa la viabilità, in attesa di quello che consideriamo risolutivo per l’allargamento della strada, che è in programma l’anno prossimo”, commenta il consigliere regionale della Lega e presidente della III commissione Attività produttive Sandro Garibaldi.
L’intervento, realizzato da Anas con un investimento di 215mila euro, è iniziato a giugno dopo che già nel 2023 si erano verificati alcuni cedimenti ed era stato necessaria un’iniziale messa in sicurezza per consentire il transito delle auto. Per demolire il manufatto, con il via libera della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, è stato necessario procedere prima al consolidamento degli immobili adiacenti e poi procedere con l’intervento principale in diversi step, in accordo con i proprietari degli edifici stessi. Si è utilizzato dell’intonaco armato con delle chiodature orizzontali che resteranno a vista. Anas ha spiegato che la seconda fase dell’intervento consentirà, entro il 2025, di allargare la sede stradale, demolendo una porzione dei due edifici, uno di proprietà del Comune e l’altro della Curia. L’attività in corso è di avviare l’interesse culturale dell’edificio della Curia: con il via libera della Soprintendenza avvieremo il progetto di demolizione.