Voucher nido confermati anche per il 2023
Stanziati due milioni di euro
Regione Liguria ha stanziato due milioni di euro per finanziare la quinta edizione del bando per i voucher nido 2023: una misura finanziata con fondi POR FSE pensata per sostenere le famiglie liguri in difficoltà nell’affrontare le spese tipiche dei primi anni di vita dei bambini, oltre che a potenziare la socialità nella prima infanzia ed aiutare i genitori ad armonizzare lavoro e vita personale.
Requisiti per accedere al bando
I requisiti per accedere all’incentivo rimangono quelli degli scorsi anni:
- un ISEE non superiore a 20mila euro, essere residenti in Liguria;
- avere uno o più figli in età utile per la frequenza di servizi per la prima infanzia nell’anno educativo 2022/2023;
- aver già effettuato l’iscrizione ad uno dei servizi socioeducativi per la prima infanzia accreditati, sia pubblici che privati (ovvero nidi d’infanzia, centri per bambini, servizi educativi domiciliari e sezioni primavera).
L’importo del voucher va dai 100 ai 200 euro mensili, per un massimo di 10mila euro, a seconda dell’Isee della famiglia richiedente. I voucher copriranno il periodo dal primo settembre 2022 al 30 giugno 2023 (pari a dieci mensilità) e, sempre nell’ambito delle dieci mensilità massime, se la struttura scelta rimane aperta anche in estate potranno essere utilizzati anche nei mesi di luglio e agosto 2022. La misura verrà gestita da Filse con le medesime modalità previste nelle precedenti edizioni.
La dichiarazione dell'assessore alle Politiche socio sanitarie e Terzo Settore Giacomo Giampedrone:
“Le prime quattro edizioni si sono state molto apprezzate, con 7394 domande valide pervenute e oltre dieci milioni investiti in quattro anni. Per facilitare l’accesso al voucher, la misura sarà retroattiva: si potrà chiedere il rimborso a decorrere settembre 2022, basterà aver effettuato un pagamento tracciabile alle spalle. L’obiettivo della misura – continua l’assessore - è come sempre quello di supportare le famiglie più in difficoltà, oltre ad aiutare i genitori, in particolare le madri, a rimanere inseriti nel mondo del lavoro”.