10 minuti di silenzio per la Siria
Il comitato "Verità per Giulio Regeni" rilancia anche nel Tigullio l'iniziativa proposta dall'ex sindaco di Genova Sansa
Il comitato "Verità per Giulio Regeni - Il Tigullio non dimentica" rilancia nel Levante l'appello di Adriano Sansa, ex sindaco di Genova.
Guerra in Siria, venerdì 10 minuti di silenzio
«Fermiamoci e guardiamo cosa sta accadendo in Siria, uniamoci per dire basta a questo massacro, i bambini in Siria continuano ad essere le prime vittime innocenti di questa guerra». Così il comitato "Verità per Giulio Regeni - Il Tigullio non dimentica" nel rilanciare l'appello di Adriano Sansa, ex sindaco di Genova, che ha proposto per venerdì 2 marzo, dalle 11 alle 11.10, dieci minuti di stop, di silenzio, di raccoglimento, per fermare la strage siriana.
L'appello di Sansa
«Ci chiediamo oggi se, davanti alla strage dei bambini in Siria, alla carneficina di donne, anziani e malati con gli ospedali deliberatamente bombardati – peggio che nel furore della guerra mondiale – non si possa tentare di mobilitare via e-mail e telefono i cittadini europei, per esempio con dieci minuti di silenzio in un giorno determinato e rapidamente scelto in Rete: venerdì prossimo 2 marzo, dalle 11 in avanti. Potremmo cominciare noi, chiedendo a tutti di raggiungere in una catena ogni amico, conoscente e corrispondente. Non si può assistere inerti alla strage continua. Se lo facessimo già stasera, poi i giornali e le tv ne parlerebbero e potremmo raggiungere migliaia se non milioni di persone. Rompere il silenzio. Chiedere è un sogno? Proviamo. Venerdì 2 marzo, dalle 11 alle 11,10, dovunque, nei luoghi di lavoro, nelle case, nelle scuole, in Europa, ci fermeremo per fermare la strage in Siria o, in subordine, in attesa che la follia della guerra finisca, che almeno vengano create zone franche dove donne, bambini, malati e anziani in fuga dalle zone di guerra siano accolti, nutriti, curati e protetti dai caschi blu dell’ONU senza distinzione di nazionalità e credo politico e religioso.
Altrimenti siamo perduti anche noi».