A Coreglia Ligure per ricordare la deportazione del 1944

La cerimonia nell'area del Campo di Concentramento 52. Poi la messa a dimora degli ulivi della Pace in piazza Nella Attias

A Coreglia Ligure per ricordare la deportazione del 1944
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Si è tenuta stamattina lunedì 22 gennaio a Coreglia Ligure la commemorazione in memoria della deportazione degli ebrei avvenuta nel 1944.

La commemorazione tenutasi nell'area del Campo di Concentramento N°52

La commemorazione  a Coreglia Ligure per commemorare gli ebrei che dal locale campo di detenzione furono deportati ad Auschwitz il 21 gennaio 1944 si è tenuta oggi, lunedì 22.

La manifestazione si è tenuta nell'area del Campo di Concentramento N°52 di Calvari e più precisamente nella zona oltre il Ponte di Coreglia Ligure, alle ore 10.30: hanno preso la parola il sindaco di Coreglia Ligure Elio Cuneo, il rabbino capo Giuseppe Momigliano e Getto Viarengo. Il corteo si è poi spostato in piazza Nella Attias per la cerimonia della messa a dimora degli ulivi della Pace a cura di Cgil Cisl e Uil.

Organizzazione a cura dell' Anpi del Tigullio, in collaborazione con Comune di San Colombano Certenoli, Comune di Coreglia Ligure, Comunità Ebraica di Genova e Città Metropolitana di Genova.

 

Muzio: "Queste commemorazioni aiutano a far crescere la consapevolezza del carico di violenza e dolore vissuti da milioni di uomini e donne nel corso del secondo conflitto mondiale"

Questa mattina Claudio Muzio, consigliere regionale segretario dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa, ha partecipato in rappresentanza della Regione alla manifestazione.

Dopo aver rivolto il saluto alle autorità e ai numerosi ragazzi delle scuole presenti, Muzio ha svolto una breve riflessione per sottolineare l’importanza di cerimonie come quella organizzata a Coreglia, che tramandano alle nuove generazioni la memoria di fatti efferati, che hanno segnato la storia d’Italia e d’Europa.

Il consigliere segretario ha quindi affermato che "queste commemorazioni hanno anche il merito di raccontare e di far emergere le vicende personali e familiari di tante figure spesso poco conosciute, ma che aiutano a far crescere la consapevolezza del carico di violenza e dolore vissuti da milioni di uomini e donne nel corso del secondo conflitto mondiale".

 

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