Accoltellò la figlia dodicenne, condannato a 5 anni e 8 mesi

Il tentato omicidio, avvenuto a Chiavari un anno fa, era maturato in una terribile storia di debiti e molestie sessuali sulla piccola

Accoltellò la figlia dodicenne, condannato a 5 anni e 8 mesi
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Condannato a 5 anni e 8 mesi l'operaio 42enne che pugnalò ripetutamente la figlia di 12 anni, dopo aver scoperto che aveva subito molestie da un amico di famiglia.

Tentato omicidio, 5 anni e 8 mesi per il padre

Un debito che non riusciva a pagare, una difficile situazione famigliare, poi la scoperta di un amico che molestava la figlia dodicenne: per tutta reazione l'uomo aveva pensato all'omicidio-suicidio. Il fatto è avvenuto a Chiavari poco più di un anno fa, a febbraio 2017, quando l'operaio 42enne aveva ripetutamente accoltellato la figlia: ma solo dopo il terribile atto ci aveva ripensato e l'aveva portata in ospedale, dove i medici erano riusciti a salvarla, tentando tuttavia di sottrarsi alle proprie responsabilità inventando di aver subito un'aggressione da parte dei suoi creditori.

Per questo, come ha reso noto il Secolo XIX di stamane, l'operaio originario dell'Ecuador è stato condannato in primo grado a 5 anni e 8 mesi per tentato omicidio: con uno sconto di un terzo della pena, come previsto dal rito abbreviato. Per i giudici, dunque, se anche di raptus si è trattato non è venuta meno la capacità di intendere e di volere, del resto dimostrata dal pur goffo tentativo di mascherare la vicenda. Complicità in ciò è giunta persino dalla nonna della piccola, che aveva aiutato il figlio a nascondere degli abiti insanguinati che ne potevano provare la colpevolezza: anche per lei comminati alcuni mesi di reclusione.

Nel corso delle indagini si è anche analizzata la veridicità delle molestie subite dalla bambina, da parte di un amico di famiglia, anch'egli ecuadoriano, un 45enne che è a sua volta indagato per atti di natura sessuale su minore. Che si sarebbero "limitati" a dei baci, vorremmo poter dire "per fortuna" ma in una simile incredibile storia decisamente stonerebbe. Proprio i messaggi di lui sul telefono della dodicenne, scoperti dal padre, sarebbero stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso della disperazione. La piccola è ora affidata a una residenza protetta, mentre la madre, insieme agli altri figli, è in Ecuador, dove - secondo il condannato - era "ostaggio" dei creditori.

Una storia terribile, in cui disperazione e disagio a parte, una ragazzina si è ritrovata ad essere doppiamente vittima proprio di chi più avrebbe dovuto difenderla e proteggerla.

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