È scomparsa ieri sera a 91 anni, nella sua casa milanese a causa di un malore, la cantante Ornella Vanoni. Nata a Milano nel 1934, è stata una delle interpreti più autorevoli della musica italiana, capace di reinventarsi in ogni decennio pur mantenendo intatta la sua cifra stilistica.
I legami con il Levante ligure
E nel Tigullio riaffiora un ricordo speciale legato alla sua carriera: il concerto che la portò a Sestri Levante, alla storica Piscina dei Castelli, negli anni Sessanta. Un’esibizione rimasta impressa nella memoria di chi, in quel periodo, frequentava la Riviera di Levante e viveva una stagione culturale vivissima, fatta di musica dal vivo, locali all’aperto e un pubblico entusiasta. Il passaggio della Vanoni a Sestri Levante fu uno di quei momenti che segnarono gli anni d’oro del Tigullio: una costa che stava scoprendo il turismo moderno e che, d’estate, diventava palcoscenico per i grandi nomi della musica italiana.

Ma resta memorabile anche il Covo di Nord Est a Santa Margherita Ligure, dove si è esibita più volte.
Il rapporto con la Liguria
Ma i legami con la nostro regione sono tantissimi. Il rapporto con la Liguria ha occupato un capitolo fondamentale della sua vita e della sua musica, a Genova conobbe Gino Paoli, un legame umano e artistico che incise profondamente sul suo percorso. Allo stesso ambiente appartenevano Fabrizio De André e Bruno Lauzi, con cui la Vanoni condivise amicizie, scambi creativi e una sensibilità affine. La cosiddetta “scuola genovese” non fu solo un crocevia di canzoni, ma una comunità di artisti che influenzò la sua visione musicale.
La sua storia artistica affonda le radici nel teatro del Piccolo di Milano, per poi aprirsi alla musica con le celebri Canzoni della mala, che negli anni Sessanta la imposero come voce elegante e controcorrente. Da quel momento il suo repertorio si è ampliato senza confini: dalla canzone d’autore al pop più raffinato, fino alla bossa nova e al jazz, territori nei quali ha trovato una naturale affinità. Tra i suoi lavori più ricordati spicca la collaborazione del 1976 con Toquinho e Vinicius de Moraes, un incontro che portò alla nascita di un album diventato un classico del genere brasiliano in Italia. Nel tempo ha lavorato anche con alcuni giganti del jazz internazionale – George Benson, Herbie Hancock, Gil Evans, Ron Carter – portando il suo nome oltre i confini nazionali.
Nel corso della sua lunghissima carriera ha interpretato brani diventati classici assoluti – Senza fine, Che cosa c’è, L’appuntamento, Tristezza, Una ragione di più, Io ti darò di più – caratterizzati da una timbrica inconfondibile, morbida e sofisticata.
Anche il Festival di Sanremo ha scandito la sua storia con otto partecipazioni, un secondo posto nel 1968 con Casa bianca e tre brani entrati nel repertorio popolare come La musica è finita, Eternità e Alberi. Proprio nel 1999 divenne la prima artista insignita del Premio Città di Sanremo alla carriera. È anche l’unica interprete ad aver conquistato due Premi Tenco, più una Targa Tenco, un primato che conferma la stima della critica nei suoi confronti. Il Club Tenco le dedicò infine, nel 2022, un riconoscimento speciale creato appositamente per celebrare il suo contributo alla musica d’autore italiana.
Un legame forte con la nostra regione
Con più di cento pubblicazioni tra album, raccolte ed EP e oltre 55 milioni di copie vendute, Ornella Vanoni ha attraversato settant’anni di storia culturale italiana, intrecciando la sua voce con quella dei più grandi autori del Paese, molti dei quali liguri. Il suo legame con la Liguria – artistico, umano e biografico – resta uno dei fili più forti della sua storia, un territorio che ha contribuito a plasmare alcune delle pagine più importanti della canzone italiana.