Ci ha lasciato un vero e proprio maestro della fotografia: all’età di 94 anni se n’è andato Gianni Berengo Gardin.
Nacque a Santa Margherita Ligure nel 1930, dal 2016 era cittadino onorario di Camogli
Nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, ha vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi e nel 1965 si stabilisce a Milano, iniziando la sua carriera da professionista, che lo ha visto in prima linea nella fotografia di reportage, d’indagine sociale, di architettura, di descrizione ambientale.
Ha collaborato con le principali testate italiane ed estere (Il mondo, Domus, Epoca, L’Espresso, Le Figaro, Time, Stern), ha pubblicato oltre 260 volumi fotografici e ha esposto i suoi elaborati in oltre 360 mostre personali in Italia e all’estero.
Tra i numerosi premi che ha ottenuto, spiccano il Prix Brassaï a Parigi (1990), il Leica Oskar Barnack Award ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles (1995), il Lucie Award alla carriera, già assegnato a Henri Cartier-Bresson, William Klein, Elliott Erwitt (2008), il Premio Kapuściński per il reportage (2014), il Leica Hall of Fame Award (2017). Le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali, tra cui l’Istituto Centrale per la Grafica e il Maxxi di Roma, il Moma di New York, la Bibliothèque Nationale e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid.
Dal 2016 era cittadino onorario di Camogli.
Innumerevoli le espressioni di cordoglio che si sono palesate nelle ultime ore, fra cui quella del presidente della Regione Liguria Marco Bucci:
«È con profonda commozione che apprendiamo della scomparsa di Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia italiana e testimone attento e sensibile del nostro tempo – ha detto Bucci -. La Liguria perde non solo un artista di straordinaria levatura, ma anche un interprete raffinato dell’anima del nostro territorio. Attraverso il suo obiettivo Gianni Berengo Gardin ha saputo cogliere l’essenza di luoghi, volti, atmosfere e dare vita a reportage che hanno saputo restituire l’identità profonda di intere generazioni e indagare la società. Le sue immagini, rigorosamente in bianco e nero, sono fedeli a un’etica dello sguardo sobria e autentica, come i liguri. A nome mio e di tutta la Giunta regionale esprimo vicinanza e cordoglio ai suoi cari e a tutti coloro che hanno condiviso con lui un percorso di arte e di vita».
(Nella foto, pubblicata su Facebook dal sindaco dell’epoca Francesco Olivari, Berengo Gardin in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Camogli)