Al convegno sull'Europa anche la giovanissima prodigio del piano Dea Dani
Lo straordinario talento della pianista 13enne testimonia i meriti e le opportunità di un'Europa inclusiva

C'era anche la giovanissima Dea Dani, 13enne lavagnese prodigio del pianoforte, venerdì scorso alla Società Economica di Chiavari per la conferenza dedicata ai "Giovani e l'Europa". Dea, che si esibisce e addirittura compone già da diversi anni, ha eseguito l'inno italiano, quello alla gioia di Beethoven (che è anche inno d'Europa) ed un suo brano, come mostra la foto di Eddy Panzacchi. Un'esibizione particolarmente significativa all'interno di un convegno dedicato alle opportunità formative che l'Europa offre ai ragazzi, poiché la famiglia della talentuosa Dea, indiscutibilmente fiore all'occhiello e sicura promessa della musica del Tigullio, è di origini albanesi. Quegli stessi albanesi che dal 1991 in poi, quando arrivarono in massa nel nostro paese attraverso uno dei più grandi flussi migratori della storia recente, furono accolti con un sospetto ed una ostilità che oggi torniamo a conoscere molto, troppo bene. Eppure, malgrado le difficoltà, gli ostracismi, le tensioni e gli allarmismi dell'epoca, la comunità albanese si è integrata perfettamente e rapidamente nel tessuto sociale italiano, e ragazze brillanti come Dea testimoniano quanto ciò possa essere una risorsa. Per l'Italia e, dunque, per l'Europa intera.