"Al lavoro senza sosta, anche con le difficoltà"
Marzio Cavatorta, capostipite della famiglia che guida due banchi

Continuare ad offrire un servizio alla clientela, nonostante le tante difficoltà dovute alle normative imposte dall’emergenza. Con questo spirito, Marzio Cavatorta, capostipite della famiglia che guida i due banchi del mercato di piazza Mazzini, riassume i quasi due mesi e mezzo della fase 1 e le prime settimane della fase 2:
"Le normative imponevano alla clientela di andare a comprare generi alimentari e beni di prima necessità a 200 metri dal proprio domicilio – spiega -. E i consumatori hanno riempito il carrello della spesa più vicino possibile. Noi eravamo presenti e abbiamo continuato a lavorare nonostante il calo di affluenza. Dalla metà di maggio abbiamo iniziato a lavorare molto di più".
Un calo di clienti registrato anche con l’inizio della fase 2:
"Mancano ovviamente i forestieri e i turisti, e anche qualcuno dei “nostri”, forse ancora disorientato dalla situazione. Comunque stiamo cercando di riprendere quota".
Nel complesso, nell’ultima settimana, il calo è diminuito fino al 30% in meno rispetto agli anni passati:
"Direi che abbiamo lavorato al 70% di quello che registravamo negli anni scorsi".
Tra le mosse post emergenza, Cavatorta considera buone le aperture del mercato ortofrutticolo anche al pomeriggio, come avvenuto il 1° giugno scorso, la vigilia della Festa della Repubblica, e le modifiche adottate al mercato settimanale del venerdì, anche se c’è dispiacere per l’assenza dal mercato di via Rivarola:
"Mi dispiace, a dir la verità, per gli esercenti di via Rivarola che non hanno più il mercato, perché è una via storica per il commercio chiavarese, ed è stata la via del mercato da sempre. Ben venga comunque, il provvedimento adottato dall’amministrazione perché la nuova ubicazione è indovinata; il mercato deve rimanere nel centro storico".
La speranza ora è nella riapertura tra le Regioni italiani da mercoledì 3 giugno:
"Assolutamente sì, dovremo avere l’accortenza e l’attenzione che serve, ma si deve aprire a tutte le Regioni".