Alla ricerca del certificato perduto
Luigi Zaimbro, 84 anni, in moto da Genova a Uscio per ottenere la documentazione del fratello scomparso

Luigi Zaimbro, 84 anni splendidamente compiuti, nella sua vita ne ha viste tante, compresi due Giri d'Italia disputati nel 1961 e 1963 senza particolari guizzi.
La storia
Solo tre anni nel mondo dei professionisti, per poi dedicarsi al lavoro, è tutt'ora un ottimo idraulico, prima di riprendere la bicicletta diventando un campione, nel mondo degli "amatori". Ma questa storia con il ciclismo non c'entra un bel nulla, c'entra invece con la burocrazia.
La settimana scorsa ha perso il fratello, come spesso avviene in questi casi, per il disbrigo di tutta una serie di pratiche necessitano dei documenti. A seguito della pandemia molti dipendenti del Comune di Genova lavorano in smart working, quindi, quando Zaimbro si è recato per fare i certificati gli è stato risposto che doveva prenotarsi e l'opportunità ci sarebbe solo stata nel mese di novembre. Come si può ben comprendere un fatto grave, in quanto, a seguito di decesso, spesso bisogna fare pratiche ereditarie che non possono esser posticipate nel tempo. I solerti dipendenti comunali hanno però dato a Zaimbo una importante chance, consigliandolo di recarsi in qualche piccolo comune dell'entroterra dove gli uffici dell'Anagrafe sono sempre aperti e dove è possibile ottenere gli stessi certificati che vengono rilasciati a Genova. Zaimbro ha pertanto telefonato a chi vi scrive, un'amicizia che dura ormai da mezzo secolo, ancora una volta si trattava di togliere delle castagne dal fuoco. Fatta la verifica che l'Anagrafe di Uscio può rilasciare gli stessi certificati fatti a Genova, Zaimbro è salito in sella alla sua moto, la bicicletta visto l'età e il percorso da compiere era meglio lasciarla da parte, dopo aver attraversato la riviera e scalato il Colle Caprile è arrivato sino in municipio a Uscio. I dipendenti del Comune di Genova avevano ragione, i certificati sono subito stati fatti dall'ufficiale dell'Anagrafe. Della serie "piccolo è bello".
Speriamo che si tratti di un caso isolato e che, quanto prima, il Comune di Genova riesca a consegnare i certificati nei tempo dovuti, in caso contrario gli uffici dell'anagrafe dei nostri Comuni rischieranno di essere invasi dai genovesi non “villeggianti” ma “certificanti”.