Alla ricerca di bocconi avvelenati nei boschi di Santo Stefano

Carabinieri Forestali e Nucleo Antiveleno bonificano la zona dopo che le esche avvelenate hanno ucciso un cane

Alla ricerca di bocconi avvelenati nei boschi di Santo Stefano
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Nucleo Antiveleno dei Carabinieri Forestali alla ricerca di bocconi avvelenati nei boschi di Santo Stefano d'Aveto.

Alla ricerca di bocconi avvelenati nei boschi di Santo Stefano

In queste ore il Nucleo Antiveleno della Stazione Bosco di Corniglio (PR) ed i Carabinieri Forestali della Stazione di Santo Stefano d'Aveto stanno effettuando un’ispezione all’interno di alcune aree (loc. Casafredda e loc. Alpicella) in cui erano stati segnalati bocconi avvelenati.
Recentemente nei boschi della zona, un giovane cane da caccia, dopo aver ingerito una sostanza letale messa in un’esca, è deceduto tra gravi sofferenze tra le braccia del suo padrone. Un altro cane di nome Alma, addestrato in Spagna proprio per la ricerca di “esche avvelenate”, accompagnato dal suo padrone, Carabiniere Forestale, ha percorso alcuni sentieri e, con il suo fiuto, ha bonificato l’area dall’eventuale ulteriore presenza di esche avvelenate.

La pratica di usare bocconi avvelenati era in uso dai tempi in cui vigeva la vecchia legge sulla caccia secondo la quale era previsto uccidere gli animali “nocivi”, così definiti, ovvero i carnivori ritenuti competitori sia per le prede da cacciare che per il bestiame al pascolo. Oggi quelle stesse specie un tempo definite “nocive” (lupi, aquile, orsi, ecc.) sono invece particolarmente protette dalle vigenti norme sulla protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. All’epoca questa pratica era considerata lecita ma oggi, al di là del giudizio morale, è una pratica vietata dalla legge: per prevenire e contrastare il fenomeno il Ministero della Salute infatti ha emanato l’ordinanza 13/06/2016, annualmente prorogata, che impone il divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati.
L'auspicio dei Carabinieri è che queste antiche consuetudini, oggi illecite, non vengano più adottate e che i padroni delle vittime denuncino alle autorità tali reati.

Commenti
Nicola

...si conoscono bene o responsabili che hanno nomi e cognomi. Ma le autorità sono ferme, ingessato. Il mio border collie morì per un boccone di stricnina proprio lì nel 2014. Denuncie, articoli su quotidiani, ma il caso fu alienato. La legge è forte con i deboli ma debole con i forti. Leggasi chi è radicato in modalità fraudolenta sul territorio. Tra l altro di un area parco. Consiglio a tutti anarchia e totale autogestione.

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