Amianto a Preli, parla l'impresa che l'ha rimosso

Le tubazioni di amianto rimaste sulla strada per due settimane, sono state definitivamente rimosse, lo scorso martedì 30 ottobre, l'indomani della forte mareggiata

Amianto a Preli, parla l'impresa che l'ha rimosso
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Amianto a Preli, ecco come sono andate le cose. Dopo l’articolo su Il Nuovo Levante di venerdì 12 ottobre, sui tubi ricoperti di amianto rinvenuti nell’estremo ponente chiavarese, l’impresa Valeriani srl, vuole aggiungere alcuni particolari su sono andati i fatti. All’impresa chiavarese, in seguito ad una richiesta ufficiale di Iren, è stato richiesto un intervento di urgenza inerente la bonifica e la messa in sicurezza di un tratto di tubazioni di grosso diametro rivestito in fibrocemento contenente amianto, rinvenuto sull’arenile della zona Preli. Il 15 giugno scorso, l’impresa protocollava all’ufficio competente della Asl 4 chiavarese, un piano di lavoro, nel quale gli operatori iniziavano la bonifica dell’intero arenile sul quale esisteva la condotta in questione. Nei giorni seguenti, gli operatori procedevano al sezionamento delle tubazioni, rivestendoli, proteggendoli, etichettandoli e riposizionandoli al sicuro, in prossimità della strada di accesso della zona interessata. L’area è stata opportunamente segnalata e recintata da una rete segnaletica.

Alla conclusione dei lavori, un cancello chiuso ha impedito la rimozione dell'amianto

Dal 29 giugno, ultimo giorno di lavori e giornata in cui dovevano iniziare i trasporti delle tubature pericolose, il personale trovava il cancello d’accesso all’area chiusa con un apposito lucchetto da parte della proprietà del terreno. Di fatto, si impediva l’accesso nell’area e i dovuti controlli per lo stato dei luoghi e del materiale. L’impresa, dunque, ha deciso di scrivere una nuova lettera all’Asl 4, ritenendo di non aver addebitata alcuna responsabilità in caso di manomissione del materiale lavorato, a causa di estranei o del meteo avverso (e la presenza di mareggiate). Il 25 luglio scorso, la Asl 4 ha effettuato un sopralluogo nella zona per verificare la situazione, constatando che la strada per accedere all’arenile, situata davanti al complesso residenziale di villa Piaggio, era stata chiusa. Essendoci nella zona rifiuti pericolosi, è stata quindi imposta l’apertura del cancello.

Per questo motivo, l’azienda non ha potuto lavorare per circa tre mesi e mezzo.

Ma non solo, nell’area era rimasta anche l’escavatrice e tutte le attrezzature dell’impresa chiavarese. Tutto questo fino ad arrivare a mercoledì 10 ottobre, con lo spostamento delle ultime tubazioni rimaste. Già conferite a discariche estere specializzate per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, circa 5 tonnellate. Le altre tubazioni rimaste sulla strada, sono state definitivamente rimosse, lo scorso martedì 30 ottobre. Con la forte mareggiata, avvenuta durante l'allerta rossa, i tubi sono stati spostati nella strada di diversi metri. Il mattino successivo, l'impresa è tornata nuovamente al lavoro per rimuovere tutte le tubazioni.

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