Anche un ligure tra le vittime della valanga sul Monte Bianco

Stamane, Martini e l'amico Camardella stavano affrontando la discesa, quando la massa nevosa li ha travolti. La valanga è partita a 3000 metri di altitudine e la sua corsa si è protratta per circa quattrocento metri, trascinando i due su un salto di rocce

Anche un ligure tra le vittime della valanga sul Monte Bianco
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Sono il 32enne Luca Martini, di Finale Ligure e il 28enne Edoardo Camardella di La Thuile le vittime della valanga che, nella mattinata di oggi sabato 30 novembre attorno alle 10, si è staccata nel massiccio del Monte Bianco, a Punta Helbronner, circa 500 metri sotto la stazione di arrivo della funivia Skyway.

Anche un ligure tra le vittime della valanga sul Monte Bianco

Stamane, i due stavano affrontando la discesa, quando la massa nevosa, staccatasi secondo una prima ricostruzione al loro passaggio, li ha travolti. La valanga è partita a 3000 metri di altitudine, tra il canale Tassotti e il colle del Gigante, e la sua corsa si è protratta per circa quattrocento metri, trascinando i due su un salto di rocce. A dare l’allarme sono stati degli altri sciatori, che hanno assistito all’incidente (la funivia del Bianco ha riaperto proprio oggi e in zona c’era parecchia gente). Qualche minuto dopo la prima, si è verificata anche una seconda slavina (verosimilmente il residuo della massa iniziale), senza però investire nessuno.

Sul luogo è accorso il Soccorso Alpino Valdostano, con due elicotteri, che a bordo avevano operatori, unità cinofile e medici-rianimatori. Le squadre a terra, composte anche da uomini del Soccorso Alpino della Guardia di finanza, hanno individuato i corpi dei due e li hanno estratti. I cadaveri sono stati portati all’obitorio di Courmayeur. I finanzieri della stazione di Entrèves del Sagf, che hanno già comunicato al magistrato in turno un primo “report” sui fatti, stanno ricostruendo l’accaduto, anche sentendo dei testimoni.

I due erano nomi noti tra gli appassionati dello sci fuoripista.  Martini coniugava la sua passione per la montagna non solo attraverso lo sci ripido (testimoniato da numerose immagini sul suo profilo Facebook), ma anche attraverso la mountain-bike, di cui era diventato guida federale, specializzata in Enduro e downhill, proprio quest’anno. Viveva sulle colline liguri in estate ed autunno, mentre l’inverno, e parte della primavera, proprio per l’attrazione per l’ambiente alpino, li trascorreva dal 2014 a Chamonix Mont Blanc. Camardella, figlio unico, maestro di sci, il 29 aprile di quest’anno era nel gruppo di freeriders protagonista della prima ripetizione con gli sci della discesa della Parete Nord della Becca di Nona.

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